Il suo partito socialdemocratico dovrà vedersela con i Finlandesi Veri e la Coalizione nazionale
HELSINKI - In Finlandia si sono aperti stamattina i seggi in cui circa 3 milioni di elettori sceglieranno i 200 membri del parlamento monocamerale (Eduskunta) per una legislatura di quattro anni.
In bilico la 37enne premier Sanna Marin, il cui partito socialdemocratico Sdp è dato negli ultimi sondaggi stabilmente al 19% (aveva ottenuto il 17,7% nelle elezioni del 2019, con 40 seggi).
A insidiarle il primato sono la sovranista anti-immigrati Riikka Purra, del partito dei Finlandesi Veri (Finns), accreditata, come la premier uscente, intorno al 19%, in ascesa (aveva il 17,5% nel 2019, 39 seggi), e anche la Coalizione nazionale, partito di centrodestra guidato da Petteri Orpo, che ha circa il 20% (17% nel 2019, 38 seggi).
Il partito Centro guidato da Anneri Saarikko, popolare nelle aree rurali, è in calo a circa il 9% (13,8% nel 2019, 31 seggi) come lo sono la Lega Verde di Maria Ohisalo (11,5% nel 2019, 20 seggi).
L'Alleanza di Sinistra di Li Andersson (8,2% nel 2019, 16 seggi) resta stabile nelle stime di voto come anche gli Autonomisti svedesi, guidati da Anna-Maja Henriksson, al 4,5% (9 seggi nel 2019).
L'attuale governo guidato da Sanna Marin è una coalizione formata dai socialdemocratici (Sdp), da Centro, Lega Verde, Alleanza di Sinistra e Autonomisti svedesi. L'Sdp e gli altri partiti della coalizione di centro-sinistra escludono qualsiasi alleanza postelettorale con l'ultradestra di Purra, come lo fa anche il Centro, che però non intende allearsi più neanche con la sinistra.
L'incognita resta quello che farà il centro destra della Coalizione nazionale, se dovesse sopravanzare il partito di Marin e avere la maggioranza relativa.
I seggi chiudono alle 20 locali (le 19 in Svizzera). Ma all'apertura stamani il 40% circa degli aventi diritto, pari a 1,7 milioni, aveva già espresso il proprio voto in anticipo.