L'allarme dei bar e locali della Riviera, blindati dalla zona rossa e dai Dpcm: «Non andrà tutto bene»
RIMINI - Emilia-Romagna in zona rossa e, anche sulla Riviera Romagnola, le serrande degli esercizi pubblici non possono che abbassarsi. Proprio nel momento in cui, con la Pasqua all'orizzonte, si sperava già di riaprire di slancio per iniziare la corsa verso la lunga (e fondamentale) estate.
Se c'è chi, fra pizze e piatti caldi, il lunario un po' è riuscito a sbarcarlo a essere in vera crisi nera sono i bar ai quali non è concesso più nemmeno fare asporto dopo le 18. Niente spritz da bere sul lungomare, niente piadina e birretta. E con il ritorno all'arancione, la riapertura sarà concessa solo per il pranzo. Insomma, una frazione di una frazione.
Secondo il portale Italia a Tavola, sono molti i proprietari che hanno alzato bandiera bianca chiudendo l'attività, anche in maniera permanente, di fronte a prospettive grame. E questo, senza considerare l'eventualità dei lockdown nel fine settimana che sarà al vaglio del governo Draghi proprio questo venerdì.
Drammatico il commento di Gaetano Callà, presidente di Fipe-Confcommercio Rimini: «È l’ennesimo sintomo di una situazione tragica. Non penso che andrà tutto bene, ci troveremo molti cadaveri da raccogliere per strada e l’idea del lockdown totale nel weekend è una mazzata».
Stando a Italia a Tavola, in questi giorni, sono già diverse le attività (non solo bar, ma anche pasticcerie e gelaterie) chiuse e con il cartello "VENDESI" appeso. Un deserto, che renderà l'estate romagnola ancora più torrida.