L'aumento del tetto del debito è stato approvato in Senato con 50 favorevoli e 49 contrari
WASHINGTON - Con 50 sì (tutti democratici) e 49 no, il senato americano ha approvato l'aumento del tetto del debito da 2'500 a 31'400 miliardi di dollari sino al 2023.
Poco dopo, giunto alla Camera, il provvedimento è stato approvato con 221 voti favorevoli e 209 contrari: per la ratifica la legge dovrà ora solo essere firmata dal Presidente Joe Biden, che potrà così evitare il primo default della storia statunitense, appena prima della scadenza decisiva (proprio oggi, 15 dicembre) indicata dalla Segretaria al Tesoro Janet Yellen.
«Gli americani possono tirare un sospiro di sollievo ed essere sicuri che non ci sarà nessun default», ha detto a riguardo il leader della maggioranza democratica del Senato, Chuck Schumer.
Il disco verde in Senato è stato possibile grazie ad un accordo bipartisan che ha consentito di approvare la manovra col solo voto dei democratici, evitando l'ostruzionismo repubblicano. Questo perché i repubblicani hanno insistito che i democratici si debbano assumere l'intera responsabilità di un innalzamento del limite: «Facciano da soli». È nel loro mirino in particolare la «politica di bilancio irresponsabile» di Biden, che dopo il piano sulle infrastrutture da un miliardo vuole anche investimenti relativi alla protezione sociale e climatica.
I democratici sostengono invece che l'innalzamento del tetto del debito è stato reso necessario a causa della politica di bilancio del predecessore di Biden, Donald Trump.
Con tutta probabilità, la questione non verrà ora più affrontata fino alle elezioni di metà mandato, previste nel 2022. Per il momento, il peggio è scongiurato: un default avrebbe avuto effetti «devastanti» sull'economia statunitense, indicavano gli analisti.