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Lugano's Plan ₿Wallet, una sicurezza in continua evoluzione

12.09.24 - 06:30
Lugano's Plan ₿
Wallet, una sicurezza in continua evoluzione

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Dal software, agli hardware non-custodial e multi-sig, ai nuovi algoritmi che garantiscono semplicità di utilizzo e maggior protezione: una breve storia… da approfondire al Lugano’s Plan ₿ Forum (25-26 ottobre 2024).

Dalla sua data di creazione - 3 gennaio 2009, a opera di Satoshi Nakamoto, che poco più di due mesi prima aveva pubblicato il noto “White Paper”, per descriverne il meccanismo - Bitcoin ha gradualmente rivoluzionato il panorama finanziario globale, fino a crescere in valore e soprattutto in popolarità di utilizzo. Per questo, la necessità di robusti meccanismi e policy di sicurezza per detenerlo e gestirlo nei propri wallet è diventata sempre più cruciale, innescando un’evoluzione tecnologica estremamente interessante da conoscere e raccontare. Ripercorriamo insieme, ispirandoci in parte alla ricostruzione di Kiara Taylor su Bitcoin Magazine, come si conservavano BTC e SATS agli inizi, lo status quo e un probabile futuro… dal sapore quantistico.


Le sfide iniziali e il software

I primi wallet Bitcoin erano semplici applicazioni software che memorizzavano le chiavi crittografiche necessarie per accedere e autorizzare il trasferimento dei token. Queste soluzioni, sebbene funzionali, presentavano significative vulnerabilità:

    1. Rischio di malware: i computer infetti potevano potenzialmente consentire a terzi il furto di chiavi private memorizzate localmente.
    2. Backup inadeguati: la perdita o il danneggiamento dei dispositivi poteva comportare la perdita permanente dei fondi.
    3. Sicurezza delle password: password deboli potevano compromettere l'intero portafoglio.

Molti sviluppatori si sono dedicati a sviluppare migliorie, e hanno rapidamente optato per soluzioni come la crittografia avanzata e i backup crittografati, ma era chiaro che sarebbero state presto necessarie implementazioni più robuste.

L'avvento degli hardware wallet: offline è sicuro

Poter contare dispositivi non-custodial, non connessi alla rete e che non girano su sistemi operativi terzi offre diversi vantaggi cruciali:

    1. Memorizzazione offline: le chiavi private non lasciano mai il dispositivo, riducendo drasticamente il rischio di hacking.
    2. Resistenza ai malware: anche se usati su un computer compromesso, i fondi rimangono al sicuro.
    3. Verifica fisica: le transazioni devono essere confermate fisicamente sul dispositivo di partenza.

Diversi marchi, nel tempo, hanno introdotto funzionalità avanzate come display integrati per la verifica delle transazioni e chip di sicurezza.


Portafogli multi-firma: ridondante è ancora più sicuro

I portafogli multi-firma (multi-sig wallet) hanno introdotto un nuovo paradigma di sicurezza, particolarmente utile per organizzazioni e detentori di consistenti quantità di BTC.
Ecco come funzionano:

    1. Distribuzione del rischio: richiedono multiple chiavi per autorizzare una transazione, di solito in una configurazione come 2-di-3 o 3-di-5.
    2. Flessibilità operativa: sono ideali per aziende dove multiple parti devono approvare le transazioni.
    3. Recupero ottimizzato: permettono la creazione di complessi schemi di backup e recupero.

Tuttavia, i multi-sig wallet aumentano anche la complessità operativa e richiedono una gestione attenta delle chiavi multiple.


Taproot e Schnorr: quanto… meglio di prima?

L'aggiornamento crittografico denominato Taproot, nel 2021, ha rappresentato uno dei più significativi miglioramenti tecnici di Bitcoin, introducendo le firme Schnorr, che sostituiscono il precedente meccanismo di Algoritmo di Firma Digitale a Curva Ellittica (ECDSA) e portano con sé numerosi vantaggi:

    1. Maggiore privacy: le transazioni complesse (come quelle multi-sig) appaiono simili alle transazioni standard sulla blockchain.
    2. Efficienza migliorata: le firme Schnorr sono più piccole e verificabili più rapidamente rispetto alle precedenti firme ECDSA.
    3. Scalabilità: l’aggiornamento Taproot consente l'implementazione di smart contracts più efficienti sulla rete Bitcoin.
    4. Aggregazione delle chiavi: permette di combinare multiple chiavi pubbliche in una singola chiave, semplificando le transazioni multi-sig.

Taproot, insomma, pare aver gettato le basi per future innovazioni nella sicurezza e funzionalità di Bitcoin.


La ricerca, il futuro

Mentre Bitcoin continua a maturare verso l’adozione mainstream, molti ricercatori e sviluppatori stanno già guardando alle sfide future:

    1. Resistenza quantistica: sebbene non sia una minaccia immediata né particolarmente concreta, la comunità sta esplorando algoritmi crittografici resistenti a possibili attacchi con computer quantistici.
    2. Scalabilità e privacy: soluzioni di secondo livello, come Lightning Network, stanno cercando di migliorare la scalabilità di utilizzo di BTC, mantenendo forti garanzie di sicurezza.
    3. Usabilità: rendere le soluzioni di sicurezza avanzate più accessibili agli utenti meno avvezzi rimane una sfida importante.

L'evoluzione della sicurezza collegata a Bitcoin dimostra la resilienza e l'adattabilità della tecnologia blockchain. Da semplici portafogli software a complesse soluzioni multi-firma e innovazioni crittografiche all'avanguardia, le difese continuano a rafforzarsi: la sicurezza, infatti, non è mai statica, e la comunità legata a Bitcoin resta vigile per anticipare e affrontare le sfide future in modo innovativo.

A chi desidera esplorare questi temi in maggiore dettaglio, il prossimo Plan ₿ Forum, che si terrà venerdì 25 e sabato 26 ottobre prossimi a Lugano, offrirà un'opportunità unica. L'evento, tra oltre 100 speaker, riunirà esperti di crittografia, sviluppatori blockchain e professionisti della cybersecurity collegata a Bitcoin e tecnologie P2P.


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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