Il sindacato Transfair commenta la perdita (record) da 617 milioni fatta registrare l'anno scorso dalle FFS.
Il responsabile del settore trasporti: «È inaccettabile che le FFS non siano in grado di realizzare importanti sviluppi del personale e degli affari a causa del loro crescente debito».
BERNA - La perdita record delle Ferrovie federali svizzere (FFS) nel 2020, anno della pandemia, non dovrebbe essere ammortizzata da ulteriori misure di risparmio a carico del personale. È quanto chiede il sindacato Transfair.
«È inaccettabile che le FFS non siano in grado di realizzare importanti sviluppi del personale e degli affari a causa del loro crescente debito», ha dichiarato Bruno Zeller, responsabile del settore Trasporti pubblici presso Transfair, citato in un comunicato odierno. La Confederazione, in qualità di proprietaria, deve sostenere generosamente il buon sviluppo aziendale e del personale delle FFS.
A livello politico Transfair continua inoltre a rivendicare il diritto all'indennità per lavoro ridotto per tutte le aziende di trasporto pubblico, tra cui le FFS. Le indennità per lavoro ridotto avrebbero senza dubbio apportato un gradito contributo alle liquidità delle FFS, viene aggiunto.
Transfair sottolinea inoltre le grandi prestazioni realizzate dal personale delle FFS nello scorso anno e accoglie positivamente il fatto che i membri della direzione abbiano rinunciato a una parte del loro salario variabile.
Segnali positivi - Anche il sindacato del personale dei trasporti SEV intende proseguire i suoi sforzi politici affinché le FFS e l'intero settore ricevano il necessario sostegno finanziario per coprire le perdite causate dalla pandemia.
Secondo il SEV, ci sono diversi segnali secondo i quali le FFS sono sulla buona strada. «La motivazione e la soddisfazione dei dipendenti aumentano, così come i posti di lavoro nella produzione ferroviaria», ha comunicato oggi il SEV. Questa tendenza all'occupazione deve continuare se le FFS vogliono migliorare ulteriormente le loro prestazioni di servizio pubblico, ha aggiunto.
Nel contesto incerto dell'attuale pandemia, il SEV ritiene che la proroga del contratto collettivo di lavoro fino al primo maggio 2025 presso le FFS e sino alla fine del 2023 presso FFS Cargo sia un segnale rassicurante per il personale e in definitiva anche per i clienti, la cui soddisfazione è leggermente cresciuta.
Secondo il SEV, la carenza di macchinisti si sta gradualmente attenuando. Tuttavia, le FFS mancano di personale qualificato nei settori della tecnica e delle infrastrutture.