Sul podio dei più remunerati i dirigenti di FFS, Postfinance e Posta.
Una sovrapposizione di stipendi ha portato le Ferrovie a spendere cifre vicine agli 1,6 milioni di franchi per la posizione di amministratore delegato solo nel 2020.
BERNA - Un'annata difficile per tanti, quella pandemica. Ma c'è anche chi ne ha risentito ben poco. Sembra essere così per i quadri delle aziende statali svizzere, che si sono visti versare salari annuali che sfiorano, e in alcuni casi superano, il milione di franchi.
In cima alla classifica - Nel 2020 FFS ha speso quasi 1,6 milioni per i suoi CEO Andreas Meyer e Vincent Ducrot. Il passaggio di testimone tra i due è avvenuto il primo aprile dello scorso anno, ma Meyer sarebbe ancora stato pagato, per restare a disposizione in caso di bisogno, fino a sei mesi oltre questa data. Il che ha generato costi del 37% superiori rispetto agli 1,1 milioni versati a Meyer nel 2019.
Tendenza all'aumento - Dal canto loro, Hansruedi Köng e Roberto Cirillo, amministratori delegati rispettivamente di Postfinance e di Posta, hanno incassato 971'695 e 959'751 franchi. Seguono Urs Kiener e André Wall, che hanno ricoperto il ruolo di CEO di RUAG International in due diversi periodi dell'anno, per spese complessive di 895'086 franchi. Dietro di loro, a breve distanza, il direttore generale di Suva Felix Weber, con 790'624 franchi, e quello di Finma, Mark Branson, con 676'395. Il primo ha visto lievitare il suo stipendio del 2% rispetto al 2019, mentre il secondo del 4%.
Qualcuno ci ha perso un po' - Chiudono la graduatoria Alex Bristol di Skyguide, che con i suoi 660'110 franchi ha guadagnato il 5% in meno rispetto all'anno precedente alla pandemia, e Gilles Marchand, capo della SRG, con 630'403 franchi.