La concessione dello statuto ha dato dei buoni risultati, riferisce Berna.
BERNA - Lo statuto di protezione S per i rifugiati ucraini funziona in maniera soddisfacente. Lo riferisce in un comunicato odierno il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Tuttavia, in vista di futuri casi di applicazione, vi è una certa necessità di adeguamento in singoli settori.
Ieri il gruppo incaricato di valutare lo statuto di protezione S, istituito in giugno dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, ha presentato il rapporto intermedio sulla prima applicazione dello statuto, viene indicato nella nota. Ne emerge che la Confederazione, i Cantoni, le città e i Comuni hanno reagito rapidamente e lo Stato maggiore speciale Asilo (SONAS), istituito per gestire le situazioni di crisi, ha dato buoni risultati.
Il gruppo di valutazione presieduto dall'ex consigliere nazionale ed ex consigliere di Stato argoviese Urs Hofmann - di cui fa parte anche l'ex consigliere di Stato ticinese Paolo Beltraminelli, sostiene che aver concesso rapidamente protezione ai profughi della guerra in Ucraina sia stato indispensabile per sgravare il sistema d'asilo e che nel complesso sia stata una misura efficace.
Il margine di manovra concesso dal legislatore in relazione allo statuto S è stato determinante per il suo buon funzionamento ed è stato utilizzato in modo appropriato nel caso concreto, in particolare nel definire la cerchia di persone interessate e le modalità relative all'attività lucrativa e alla libertà di movimento.
Il gruppo di valutazione ha inoltre confermato la necessità dello stretto coordinamento con lo spazio Schengen ritenendolo imprescindibile anche in vista dell'abolizione dello statuto S.
Secondo il rapporto, l'esperienza finora maturata ha inoltre evidenziato che una situazione straordinaria come quella scatenata dalla guerra contro l'Ucraina non può essere superata con le strutture ordinarie. È quindi stato necessario ricorrere anche agli strumenti del piano d'emergenza Asilo concordato nel 2016 tra la Confederazione e i Cantoni.
In queste situazioni, viene rilevato, è ancora più importante coinvolgere tutti i livelli dello Stato e promuovere un dialogo costante. A tal fine, l'organizzazione di crisi SONAS si è dimostrata in generale efficiente.
C'è ancora potenziale di miglioramento - Secondo il gruppo di valutazione, in vista di futuri casi di applicazione, singoli settori rispetto al potenziale di adeguamento delle basi legali vigenti dal 1998. In particolare va chiarito se sarebbe necessario precisare nella legge la concessione dello statuto S, la relativa procedura e la revoca, e se vadano sanciti a livello legislativo il coordinamento con l'Unione europea, il piano d'emergenza e gli aiuti finanziari della Confederazione.
È stata inoltre individuata un'ulteriore necessità di chiarimento anche in merito ad aspetti di diritto procedurale concernenti le domande di asilo presentate dalle persone bisognose di protezione al momento della concessione o della revoca dello statuto S. Sarebbe pure necessario precisare gli strumenti giuridici per reperire alloggi di emergenza e chiarire la ripartizione dei compiti tra la Confederazione, i Cantoni e i Comuni.
Il gruppo di valutazione ritiene inoltre che le basi legali dello statuto di protezione S vadano in linea di principio adattate a quelle per l'ammissione provvisoria: se si dovesse procedere in questo modo si dovrebbe tuttavia tener conto del fatto che eventuali differenze potrebbero essere oggettivamente motivate dalle circostanze particolari del caso concreto di applicazione dello statuto S e che potrebbe essere necessaria anche una certa flessibilità delle basi giuridiche.
Il gruppo di valutazione approfondirà questi e altri aspetti, in vista del rapporto finale, entro giugno 2023 e formulerà una serie di raccomandazioni all'attenzione della responsabile del DFGP, tenendo conto del margine di manovra politico.
Gli inizi - L'11 marzo il Consiglio federale aveva deciso che sarebbe stato concesso lo status di protezione S ai rifugiati provenienti dall'Ucraina. In questo modo essi ottengono rapidamente il diritto di residenza senza dover passare attraverso una vera e propria procedura di asilo. Il 9 novembre il governo ha prorogato lo status di protezione S per un altro anno.
In base ai dati della Segreteria di Stato per la migrazione (SEM), da marzo a metà settembre lo status di protezione S è stato concesso a 63'375 rifugiati ucraini giunti in Svizzera.