I novi algoritmi, irrobustiti, miglioreranno le previsioni.
LOSANNA - Coadiuvare gli algoritmi d'intelligenza artificiale (IA) con dati fisici consolidati: è ciò che ha permesso a ricercatori dell'università e del Politecnico federale di Losanna di affinare le previsioni dei cambiamenti climatici. Il metodo è stato testato su tre modelli atmosferici e si è rivelato di successo.
Il problema più grande dell'intelligenza artificiale è che non riesce a predire condizioni climatiche su cui non è stata addestrata, si legge in una nota diffusa mercoledì da Climact, il centro d'impatto e azione climatica con sede nelle due istituzioni accademiche di cui sopra.
Il limite dell'IA fa sì che le previsioni risultino incerte. Questo è quanto accadeva finora: con la recente scoperta, che è stata pubblicata anche sulla rivista "Science Advances", gli algoritmi sono irrobustiti da principi fisici ben consolidati dei modelli climatici. Il risultato è un miglioramento delle previsioni calcolate dall'IA, grazie a una maggiore precisione e coerenza e la possibilità di occuparsi di regimi climatici di vario tipo.
I risultati ottenuti dai ricercatori «incoraggeranno una collaborazione più sostenuta tra le comunità della scienza del clima e dell'intelligenza artificiale», ha chiosato l'autore principale della ricerca, Tom Beucler, citato nella nota.