Finito nella bufera per un grosso conflitto d'interessi, Francesco Maisano ha lasciato «consensualmente» l'ospedale.
I vertici dell'Ospedale universitario di Zurigo intendono ora separarsi anche dal medico "talpa" che aveva denunciato il collega: «Vogliamo un nuovo inizio».
ZURIGO - L'Ospedale universitario di Zurigo (USZ) si è separato in modo consensuale dal primario di cardiochirurgia Francesco Maisano. Questi, accusato di aver utilizzato protesi cardiache di una società nella quale egli stesso ha una partecipazione e sospettato di aver alterato dati nel sistema informatico, lascerà il nosocomio con effetto al 28 febbraio 2021. Anche l'informatore che aveva rivelato il caso se ne dovrà andare. L'USZ spera così di ritrovare un po' di serenità dopo le polemiche delle ultime settimane.
Maisano, che era stato sollevato dall'incarico a fine luglio, aveva respinto le accuse definendole «un costrutto infondato» per danneggiarlo. Da allora non avrebbe più potuto aver accesso al sistema interno e dare istruzioni ai dipendenti.
Il procedimento penale nei confronti di Maisano è tuttora in corso e si attendono ancora le conclusioni di un'inchiesta esterna. L'Ospedale universitario gli rimprovera di aver comunque avuto accesso al sistema e di aver modificato dei dati nonostante sia stato posto in congedo e le indagini siano ancora in corso.
In futuro, il posto di Maisano sarà assunto da Paul R. Vogt, che è già stato designato primario a interim dopo la rivelazione del caso.
L'informatore sarà il prossimo? - L'USZ intende pure separarsi dall'informatore - anch'egli medico - che con le sue rivelazioni aveva fatto partire le indagini. «Con l'allontanamento delle due persone coinvolte nel contenzioso vogliamo creare i presupposti per un nuovo inizio», ha dichiarato oggi in una conferenza stampa il direttore dell'USZ Gregor Zünd.
In seguito alla denuncia penale contro Maisano, anche il medico informatore era stato a sua volta denunciato dopo le sue rivelazioni su presunti errori durante operazioni al cuore. Le accuse non erano dirette solo contro un chirurgo, ex subordinato di Maisano, ma anche contro i membri della direzione e del consiglio dell'ospedale.
Se un accordo è stato trovato con Maisano per quanto riguarda il suo licenziamento, «non è ancora il caso» per il "whistleblower". Le modalità di partenza di quest'ultimo non sono ancora state definite, ha spiegato l'USZ. L'informatore era già stato temporaneamente licenziato in maggio, ma poi successivamente reintegrato.