La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) chiede l'obbligo di prestare servizio di sicurezza.
BERNA - Le attuali incertezze geopolitiche e l'aumento delle tensioni internazionali potrebbero comportare il bisogno di adottare rapidamente misure efficaci per rafforzare l'obbligo militare e garantire gli effettivi dell'esercito e della protezione civile. Ne è convinta la maggioranza della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N), che non è d'accordo con l'idea del Consiglio Federale di affrontare il tema solo nel 2027.
Anzi, ha presentato una mozione che chiede che venga introdotto al più presto l'obbligo di prestare servizio di sicurezza. Riguarderebbe soltanto gli uomini svizzeri che dovrebbero prestare servizio nell'esercito o nella protezione contro le catastrofi, una nuova organizzazione di competenza dei Cantoni che riunisce la protezione e il servizio civile.
Ma oggi la CPS-N ha approvato per 15 voti a 9 anche un postulato che chiede al Consiglio Federale di esaminare l'opportunità di reintrodurre l'esame di coscienza come criterio di ammissione al servizio civile. Chi ha votato contro ritiene invece che l'attuale soluzione della prova dell'atto si è dimostrata valida, a parere della minoranza, secondo cui la libertà di coscienza è un diritto fondamentale e che un cambiamento porterebbe solo a costi e oneri amministrativi.