Ecco in quanti avevano già compilato la scheda per le elezioni comunali 2020
BELLINZONA - Tutto era pronto: i candidati si erano messi in gioco e ai cittadini era stato recapitato il materiale di voto. Ma l’appuntamento con le elezioni comunali 2020, inizialmente previsto per il prossimo 5 aprile, è stato rimandato di un anno a causa della pandemia di Covid-19. Una decisione che, come annunciato lo scorso 18 marzo dal Consiglio di Stato, è stata presa considerando «la difficoltà vissuta in questo momento dalla comunità ticinese».
Per molti ticinesi il voto era tuttavia cosa già fatta: all’annuncio del posticipo, le cancellerie comunali dei principali centri urbani del cantone avevano infatti ricevuto diverse centinaia di schede compilate. Pur trattandosi, in generale, di percentuali basse, complessivamente si parla comunque di un paio di migliaia di voti.
Comune per comune - Dal punto di vista percentuale, in testa c’è il Comune di Locarno, dove al 18 marzo erano rientrate 628 buste: si tratta del 6,95% dei 9’030 cittadini con diritto di voto. Le schede hanno poi continuato ad arrivare anche dopo l’annuncio del Governo ticinese, toccando in questi giorni quota 730 (in percentuale, circa l’8%). Segue la Città di Mendrisio, dove hanno già votato 368 persone (3,56%). Mentre a Bellinzona la percentuale è del 2,5%, con circa 700 schede recapitate alla cancelleria.
Complessivamente si tratta di quasi 1’700 persone che avevano optato per il voto anticipato per corrispondenza. E a questi vanno aggiunte le schede rientrate a Lugano, di cui non è però al momento noto il numero. «Non ne sono arrivate moltissime - ci dicono dall’amministrazione comunale - ma non avevamo ancora cominciato a registrarle, proprio in attesa di una decisione delle autorità cantonali».
Depositate «al sicuro» - Diversi cittadini hanno quindi votato inutilmente? Per ora non è chiaro quale sarà il destino delle schede. A Lugano - ci spiegano - sono depositate al sicuro, in un locale chiuso, «fino a quando riceveremo disposizioni dalle autorità competenti».
Il ricorso - Nel frattempo, come detto, l’appuntamento alle urne è stato rimandato alla primavera del 2021. Ma su questa decisione pende attualmente un ricorso presentato al Tribunale federale dagli avvocati locarnesi Fiorenzo Cotti, Annie Griessen Cotti e Pierluigi Zanchi. «Siamo coscienti della delicata situazione in cui versano Ticino e Confederazione - si leggeva nella premessa - ma il diritto regola la nostra vita nel bene e nel male».