Le pigioni sono sempre più care: negli ultimi quindici anni in Svizzera sono aumentate di oltre il 20%
Ma è possibile chiedere una temporanea riduzione, nell'attesa che la problematica venga risolta
BELLINZONA - Se vuoi cambiare casa non è il periodo migliore. La giungla dei prezzi per gli immobili in affitto rende azzardato qualsiasi tentativo di ricerca. «Da almeno cinque mesi sto cercando un appartamento in centro a Lugano e ormai per un trilocale non si riesce a trovare nulla sotto i 2'300 franchi» ci scrive un nostro lettore.
Per le pigioni sembra in effetti non rallentare la corsa verso l'alto, nemmeno con la crisi del coronavirus. Negli ultimi quindici anni in Svizzera sono aumentate di oltre il 20%. È quanto fa sapere l'Associazione svizzera degli inquilini (ASI) sulla base dei più recenti dati dell'Ufficio federale di statistica.
Eppure sul territorio si continua a costruire, anche in Ticino. «Attualmente non conviene più mettere i soldi in banca, quindi si investe nel mattone. Anche realizzando abitazioni di lusso» osserva l'avvocato Céline Dellagana-Rabufetti, segretaria generale dell'ASI della Svizzera italiana. Queste abitazioni restano poi spesso sfitte per svariati mesi. «Ma sembra che ai proprietari convenga così, piuttosto che abbassare l'affitto e trovare subito degli inquilini».
Casa nuova, difetti nuovi - Ma pur trattandosi di abitazioni di nuova costruzione, si constatano situazioni in cui gli inquilini sono confrontati con difetti. «All'inizio le condizioni dell'appartamento vanno verificate, poi ci sono i difetti occulti che emergono soltanto vivendoci». Può trattarsi per esempio di un'infiltrazione d'acqua, come pure di rumori fastidiosi. Situazioni, queste, con cui ha a che fare anche l'associazione. Come bisogna dunque procedere? «Il difetto va subito notificato e ne va chiesta l'eliminazione». È anche possibile chiedere una temporanea riduzione dell'affitto, fintanto che la questione non è risolta.
I tassi ipotecari in calo - La riduzione della pigione può essere chiesta anche nel momento in cui calano i tassi ipotecari di riferimento. Tassi che dal 2000 sono drasticamente diminuiti. Eppure, sul fronte degli affitti sembra non essere cambiato molto. «In pratica - afferma il presidente ASI Carlo Sommaruga - le pigioni avrebbero dovuto scendere notevolmente, ma è stato constatato che solo una piccola parte di questa diminuzione è giunta agli inquilini». Come si spiega? «Gli inquilini - ci spiega Dellagana-Rabufetti - non chiedono la riduzione, perché hanno paura che vi siano delle ripercussioni». Insomma, si teme la disdetta del contratto di affitto. «Una disdetta che comunque sarebbe abusiva e quindi da contestare» conclude.