Il 2022 è iniziato all’insegna delle forti sbornie all'Ospedale Civico di Lugano. Soprattutto tra gli under 20 e 30.
E le proiezioni per la fine dell'anno parlano di intossicazioni alcoliche raddoppiate rispetto ai livelli pre-pandemici.
LUGANO - Ticinesi attaccati alla bottiglia. E, all’Ospedale Civico di Lugano, si sente. Le entrate in pronto soccorso per intossicazione da alcol o coma etilico si sono infatti moltiplicate nel primo trimestre del 2022, e le previsioni per la fine dell’anno vedono prospettarsi cifre da record. Lo mostrano i dati forniti a Tio/20minuti dall’Ente ospedaliero cantonale.
Si raddoppia - I casi registrati negli ultimi tre mesi sono stati 57, di cui otto nella fascia 17-20 anni, sette in quella 21-25 e sette in quella 26-30. Ma per la fine di dicembre il pronto soccorso del Civico si aspetta 244 entrate in tutto, con i ragazzi tra i 17 e i 20 anni a dominare la scena. Cifre, queste, che fanno rabbrividire sia in confronto alle 123 intossicazioni del 2021 e le 83 del 2020, sia rispetto alla media annuale pre-pandemica di 125 rilevata tra il 2016 e il 2019. Guardando agli anni precedenti alle misure Covid, che hanno inibito la mobilità dei ticinesi, le proiezioni vedono infatti un raddoppio dei casi di intossicazioni da etanolo.
Via il Covid, e su i bicchieri - «C’è stata sicuramente un’impennata rispetto agli ultimi anni», conferma la primaria del pronto soccorso Roberta Petrino, «soprattutto nei giovanissimi». Si parla di ragazzi tra i 17 e i 20 anni, o comunque sotto i 30, «che bevono superalcolici o cocktail, e tipicamente vengono portati in ospedale dagli amici o i genitori dopo una serata». Il numero di persone più grandi è invece rimasto stabile, spiega la dottoressa Laura Uccella, precisando «che la categoria è composta soprattutto da alcolisti o tossicodipendenti che prediligono vino o superalcolici». Ma a cosa si deve l’incremento registrato negli under 30? «La fine psicologica del Covid, arrivata con l’allentamento sostanziale delle misure, ha portato la gente a uscire di più, sia di sera che di giorno», chiarisce Uccella. Questo fenomeno, sottolinea, si riscontra anche negli infortuni, con casi traumatologici e chirurgici.
Cambiamenti fortunati - I weekend sono dunque decisamente movimentati al pronto soccorso del Civico. «Fortunatamente», conclude Uccella, «il PS ha subito una riorganizzazione da un annetto a questa parte. Abbiamo più medici e infermieri, e siamo gli unici a livello ticinese ad avere unicamente personale dedicato e specialistico, che si occupa solo di pronto soccorso». Cambiamenti importanti, visto il trend attuale: «Ora siamo in grado di far fronte anche a stress elevato. Se fossimo ancora con i numeri di due anni fa non credo che avremmo retto».