Più di 11'000 persone hanno usufruito dei servizi della struttura per l'orientamento professionale
BELLINZONA - A tre anni dalla sua apertura la Città dei Mestieri della Svizzera Italiana si conferma una realtà che funziona. A ribadirlo questa mattina il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) in una conferenza stampa che raccoglie i numeri, e i successi, dell'iniziativa.
«Nel 2022 oltre 11'600 persone hanno fatto capo, gratuitamente e senza appuntamento, a questa innovativa struttura per consulenze, partecipazioni a eventi o per informazioni tramite il centro di documentazione multimediale», l'aumento - conferma il DECS - è sostanziale: +52% rispetto al 2021.
«Il terzo anno di attività si è distinto per un rilevante aumento dell’utenza in tutte le aree di attività della Città dei mestieri della Svizzera italiana e per l’ulteriore rafforzamento delle sinergie e collaborazioni con le organizzazioni del mondo del lavoro, enti e associazioni del territorio», comunica il Dipartimento che ribadisce un 2023 nel segno della continuità e della crescita con un «ulteriore rafforzamento delle sinergie e collaborazioni con le organizzazioni del mondo del lavoro, enti e associazioni del territorio».
Tutti i numeri del 2022 della Città dei Mestieri
Nel 2022 11'604 persone hanno usufruito di uno o più servizi offerti dalla struttura (7'646 nel 2021, +52%). L’incremento è stato rilevato in tutti i settori: +42% nelle consulenze, +59% negli eventi, +50% negli atelier e incontri tematici. Nell’anno appena concluso sono stati organizzati 276 eventi (260 nel 2021). I dati del 2022 confermano che i fruitori della Città dei mestieri sono un pubblico diversificato. Vi è una sostanziale omogeneità tra uomini e donne. La fascia di età maggiormente presente si conferma quella degli adulti che rappresentano il 61% dell’utenza (55% nel 2021), seguono i giovani tra i 18 e 25 anni (22%) e i ragazzi e ragazze con meno di 18 anni (17%). Le aree di consulenza maggiormente sollecitate sono state ‘Orientarsi’ e ‘Trovare lavoro”, seguite da ‘Perfezionarsi e riqualificarsi’ e ‘Vivere l’apprendistato’.