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LUGANOUn "vintage" per disintossicarsi dai social

21.08.24 - 06:30
Il successo dei dispositivi con i tasti stravolge il mercato. Le ragioni dietro a queste scelte spiegate da una psicologa.
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Un "vintage" per disintossicarsi dai social
Il successo dei dispositivi con i tasti stravolge il mercato. Le ragioni dietro a queste scelte spiegate da una psicologa.

LUGANO - Indistruttibili, essenziali e con una batteria pressoché illimitata. Chiunque abbia sperimentato i primi telefoni cellulari non può ricordarli con un pizzico di nostalgia. Ma chi guarda con interesse ai cosiddetti «dumb phone» però non sono solo i nostalgici di un passato neanche troppo lontano, ma anche le nuove generazioni. I telefonini con tasti stanno infatti vivendo una rinascita. 

Le ragioni della rinascita - La conferma del successo di questi dispositivi è dimostrata dai dati pubblicati recentemente da Galaxus e Digitec. La clientela ha acquistato il 66% in più di «telefoni cellulari basici» nel secondo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Jan Johannsen, esperto di smartphone da Galaxus, vede diverse ragioni che potrebbero incoraggiare le persone ad acquistare dumb phone. «Le persone amano acquistare telefoni cellulari con tastiera per la maggiore durata della batteria, in modo da poter essere raggiungibili il più a lungo possibile. In cambio, fanno a meno delle app – e a volte in modo molto consapevole», infatti il detox digitale è di tendenza.

Il lato psicologico - L'aspetto commerciale però non è sufficiente per spiegare il fenomeno. Abbiamo quindi deciso di trattare il tema con la psicologa Vanessa Romelli in modo da allargare il campo di analisi e capire meglio quali meccanismi si possono scorgere dietro questa scelta. «Da un punto di vista meno commerciale credo che, tra le svariate ragioni, questo incremento sia dovuto in grande misura a una presa di coscienza della dipendenza agli smartphones e il desiderio di ritornare a un loro utilizzo più equilibrato», ci spiega Romelli.

Stando ad alcune statistiche circa l’80% dei feature phones vengono acquistati da persone dai 35 anni in su. «Tolta la fetta di anziani che li trova di più semplice utilizzo, in questa tranche di età si trovano i genitori di figli che iniziano a chiedere lo smartphone».

Il primo telefonino - Il feature phone potrebbe essere quindi «una buona alternativa per non far escludere i propri figli dagli scambi sociali che la maggior parte di compagni ha, senza però dare accesso a tutti i tipi di social e applicazioni».

Ma non è tutto. L'uso eccessivo dei social e degli smartphone sembrerebbe infatti andare di pari passi con il crescente disagio nel costruire relazioni "reali". «Nel mio studio passano sempre più giovani (18-30 anni circa) che lamentano la difficoltà di fare amicizia e di interagire con disagio in un rapporto “faccia a faccia”», conferma la psicologa. «Sono consapevoli di essere dei maghi delle relazioni sui social, ma di non possedere sufficienti abilità “reali” per sentirsi abili nelle relazioni a tu per tu».

I rischi e i pericoli - «Infine, non possiamo non parlare della differenza tra reale e ciò che viene esposto online. Non sempre le due cose coincidono e spesso chi naviga tanto o esperisce le prime relazioni e scambi attraverso app o social potrebbe crearsi una falsa immagine del mondo, del suo funzionamento e degli altri, molto spesso questo si associa ad un’immagine di sé negativa, non sufficientemente buona o poco realista. A lungo termine, in alcuni casi, questo stato potrebbe deteriorarsi con l’apparizione di problematiche psicologiche più importanti (isolamento sociale, ansia, depressione,…)».

I giovani sono sempre più consapevoli che l’eccessivo utilizzo degli smartphones in realtà li porta molto spesso a delle relazioni “fake”. Di conseguenza «sentono sempre più il bisogno di tornare a delle relazioni a tu per tu. Come già detto, alcuni mancano di strumenti per farlo e credo che noi adulti possiamo sostenerli nel creare occasioni o luoghi di incontro, e a sviluppare o rinforzare competenze sociali».



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