I dipendenti dell'aiuto domiciliare di Locarno e Valli scrivono una lettera. Interrogazione di Mps - Pop - Indipendenti
LOCARNO - «Condizioni di lavoro pessime, aggravate da una sfiducia verso la direzione e verso il comitato». A dirlo sono i lavoratori dell'Alvad di Locarno in una lettera inviata al direttore del DSS Raffaele De Rosa, all'ispettorato del lavoro e al deputato dell'Mps Matteo Pronzini.
In questo documento lungo due pagine, il personale alle dipendenze dell’aiuto domiciliare di Locarno e Valli ha espresso tutto il proprio disagio, lamentando problemi nel rispetto del periodo di riposo, nella distribuzione delle gratifiche «scelte dal direttore con criteri talmente poco chiari da generare sconforto e rabbia nel personale, perché vi sono divari di oltre mille franchi fra collaboratori indipendenti dalla loro formazione», nella richiesta di sacrifici e nell'assenza di difesa per il personale e gli apprendisti vessati dai pazienti problematici.
Sull'argomento, il gruppo Mps - Pop - Indipendenti, nello specifico i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori, hanno presentato un'interrogazione al Consiglio di Stato. «In analoghe situazioni le autorità cantonali sono subito intervenute. La risultanza dei fatti ha sempre confermato quanto segnalato dal personale. Chiediamo dunque al Consiglio di Stato che tipo di azioni ha intrapreso dopo aver ricevuto tale comunicazione? Se non avesse ancora fatto nulla, indichi le ragioni di tale negligenza».