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ITALIACoronavirus: l'Italia non è più un porto sicuro

08.04.20 - 10:16
Lo ha stabilito il governo di Roma con un decreto. Le navi di soccorso migranti dovranno cercare altre destinazioni.
Keystone
Migranti salvati da Sea Eye (foto d'archivio)
Migranti salvati da Sea Eye (foto d'archivio)
Coronavirus: l'Italia non è più un porto sicuro
Lo ha stabilito il governo di Roma con un decreto. Le navi di soccorso migranti dovranno cercare altre destinazioni.

ROMA - A causa dell'emergenza coronavirus l'Italia non è più un "porto sicuro" per i migranti. Lo stabilisce un decreto firmato ieri da ben quattro ministri del governo di Roma, che promette di aprire una stagione ancora più difficile del solito per i salvataggi nel Mediterraneo.

«Tenuto conto che, in considerazione della situazione di emergenza connessa alla diffusione del coronavirus», «non risulta allo stato possibile assicurare sul territorio italiano la disponibilità di tali luoghi sicuri», si legge nel documento, «per l'intero periodo di durata dell'emergenza sanitaria nazionale derivante dalla diffusione del virus COVID-19 i porti italiani non assicurano i necessari requisti per la classificazione e definizione di Place of Safety ("luogo sicuro")». Le firme sono quelle della ministra delle Infrastruttre e dei trasporti Paola De Micheli (PD), del ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5S), della titolare dell'Interno Luciana Lamorgese (nessun partito) e del ministro della Salute Roberto Speranza (LeU).  

Il sostanziale divieto di sbarco si rivolge alle navi battenti bandiera straniera che abbiano condotto le operazioni di salvataggio al di fuori dell'area di ricerca e soccorso (SAR) italiana e in assenza di accordo con il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (IMRCC) di Roma. È il caso per esempio della nave Alan Kurdi dell'ong tedesca Sea Eye, che si trova al largo di Linosa e Lampedusa con a bordo 145 migranti salvati davanti alle coste libiche e alla quale ieri è stata negata la possibilità di attraccare in Italia.

Le alternative per le imbarcazioni di soccorso? Come altre navi che salvassero naufraghi nelle prossime settimane dovrà recarsi nel Paese di cui batte bandiera (la Germania) o cercare un altro porto sicuro nel Mediterraneo. Trovarne uno, tuttavia, sarà tutt'altro che facile visto che Spagna e Francia sono anch'esse confrontate con un'importante emergenza sanitaria e nessuno dei Paesi del bacino è libero dall'epidemia.

Nemmeno la Libia, dalla quale i migranti fuggono. E, benché ora conti solo una ventina di contagi ufficiali, il Paese africano potrebbe in futuro trovarsi confrontato a numeri più alti: un'evoluzione che potrebbe determinare un'ulteriore esodo dalle sue coste.    

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