Lanciata nel 2018, la sonda raggiungerà l'orbita del pianeta nel 2025
MERCURIO - La sonda BepiColombo ha trasmesso sulla Terra la prima immagine di Mercurio. La fotografia, in bianco e nero, è stata scattata ad una distanza di 2'428 chilometri dal pianeta, e mostra la regione di Shitu Planitia, che comprende il cratere Calvino. Si intravede anche il cratere Lermontov largo 166 chilometri, luminoso perché contiene caratteristiche uniche di Mercurio, chiamate "hollows" dove elementi volatili fuggono nello spazio. Al suo interno si trova anche uno sfiato dove in passato si sono verificate esplosioni vulcaniche.
La sonda, ideata dall'agenzia spaziale europea (Esa) e da quella giapponese (Jaxa), è stata lanciata il 20 ottobre 2018 dalla Guyana francese. BepiColombo dovrebbe raggiungere l'orbita di Mercurio nel 2025, dove resterà per almeno due anni principalmente per mappare la superficie del pianeta, capirne la struttura e la composizione, la sua atmosfera, così come l'origine del campo magnetico e l'interazione con il vento solare, e non da ultimo la sua storia. Mercurio è infatti il pianeta meno esplorato del Sistema solare interno. È la quarta volta (su nove) che BepiColombo si avvicina al pianeta.
Perché BepiColombo ci mette così tanto a raggiungere l'orbita di Mercurio (ben 7 anni)? La risposta la fornisce direttamente l'Esa: «Per entrare nell'orbita di Mercurio la sonda deve raggiungere il pianeta viaggiando abbastanza lentamente per essere catturata dalla sua gravità. Deve dunque rallentare la sua velocità originale, e farlo nel vuoto dello spazio è tutt'altro che semplice. Ecco dunque che per farle perdere velocità la sonda deve utilizzare l'attrazione gravitazionale di altri pianeti, in modo da scaricare l'energia in eccesso. La manovra è nota come flyby, o fionda gravitazionale».