È il vaccino leader sul mercato. Ha salvato milioni di persone. Quest'anno incasserà 36 miliardi di dollari.
Ma non tutto è oro quel che luccica. Accuse e polemiche non mancano.
NEW YORK - La foto del momento in cui si sta vaccinando è diventata virale, per lui doverosa, in questo fine settimana. Lui è Ugur Sahin, medico e immunologo tedesco di origine turca, ceo di BioNtech che insieme a Pfizer produce il vaccino più diffuso contro il covid. Si è dovuto piegare a un uso personale dei social, come ha spiegato, pubblicando su Linkedin la foto in cui riceve la dose del suo vaccino. Uno scatto importante per smentire le voci, fake news come lui stesso le ha definite, dei no vax sul fatto che nemmeno il suo ideatore si fosse vaccinato.
Pfizer über alles - Una foto che rafforza ancora di più, semmai ce ne fosse stato bisogno, la posizione di Pfizer sulla scena mondiale, in tutti i sensi e tutti i campi. La casa farmaceutica americana produce, oramai è risaputo, il vaccino contro il covid-19, lanciato insieme alla tedesca BioNTech, più diffuso e ottimale, a detta della comunità scientifica. Tanto che negli ultimi 12 mesi, Albert Bourla, 59 anni, amministratore delegato di Pfizer, è diventato uno degli uomini più influenti del mondo. Invitato e presente alle più grandi riunioni e summit internazionali, dalle Olimpiadi al G7.
Un potere confermato dai numeri come ha evideziato in un recente reportage L'Internazionale: la Pfizer prevede che nel 2021 grazie al vaccino incasserà 36 miliardi di dollari, più del doppio della rivale Moderna. A ottobre la Pfizer controllava l’80 per cento del mercato dei vaccini anticovid nell’Unione europea e il 74 per cento di quello statunitense.
Africa dimenticata - Non solo rose e fiori però. La Pfizer è al tempo stesso al centro di grandi polemiche per la distribuzione “sbilanciata” del vaccino salvavita da covid. A lanciare l’allarme gli Stati dell’Africa dilaniata dal coronavirus laddove proprio in mancanza di una distribuzione capillare di dosi di vaccino è nata la variante Omicron che sta spaventando nuovamente il mondo. Strive Masiyiwa, il miliardario dello Zimbabwe che coordina il programma vaccinale dell’Unione africana, dice: «Ci hanno lasciato annaspare nell’acqua fino a quando non siamo annegati». Finora il 66 per cento degli abitanti dei paesi del G7 ha ricevuto due dosi di vaccino, mentre tra gli africani la quota è ferma al 7 per cento. In pratica secondo le statistiche ci sarebbero già più terze dosi somministrate nei paesi ricchi che prime dosi in quelli poveri.
Giochi politici ed economici - Un potere politico ma anche economico e viceversa. Lawrence Gostin, professore di diritto sanitario globale alla Georgetown university, negli Stati Uniti, ha fatto un'accusa molto pesante: Pfizer avrebbe fatto contrattazioni molto dure con i governi dei vari paesi sfruttando una posizione di superiorità nelle contrattazioni dettate ovviamente dall’emergenza sanitaria. Politica, economia ma anche marketing se è vero che proprio Pfizer, a differenza di Moderna e la stessa BioNTech prima di unirsi alla multinazionale americana, ha rifiutato i soldi del governo statunitense per mantenere il controllo completo delle vendite, inclusa la questione cruciale dei prezzi. Tanto che, secondo l'inchiesta dell'Internazionale Moncef Slaoui, ex dirigente di un’altra casa farmaceutica, GlasgowSmithKline, incaricato dall’amministrazione statunitense di garantire la fornitura di vaccini, ha criticato apertamente Bourla di Pfizer perché «cercava di trarre vantaggio da una pandemia che capita una volta ogni secolo». Un funzionario del governo coinvolto nei negoziati ha accusato la Pfizer di «giocare duro in un periodo di emergenza nazionale».
Sempre più ricca grazie a un futuro di richiami
La Pfizer ha lanciato la campagna pubblicitaria “La scienza vincerà”, il suo amministratore delegato Bourla sta scrivendo un libro sulla sua “impresa”. Secondo gli economisti di tutto il mondo Pfizer resterà in una posizione di forza nel mercato dei vaccini anticovid perché probabilmente ci sarà bisogno di richiami per anni, una sorta di nuovo vaccino antiinfluenzale da dover fare ogni anno.
E al tempo stesso si allarga. Dopo l’accordo con BioNTech sul vaccino covid e un mese dopo avere concluso l’acquisizione, annunciata in estate, della canadese Trillium, per 2,6 miliardi di dollari, Pfizer si è lanciata in un’altra operazione. Ha raggiunto un accordo per l’acquisto della società biofarmaceutica californiana Arena Pharmaceuticals, specializzata nello sviluppo di trattamenti innovativi contro varie malattie immune-infiammatorie, per 6,7 miliardi di dollari.