La famiglia lo aspetta in Michigan, ma non è ancora chiaro se verranno presi accordi perché il bambino la raggiunga
KABUL - Dal 19 agosto erano state perse le sue tracce. Il piccolo di due mesi era stato affidato a un militare americano dalla madre, mentre con la famiglia fuggivano da Kabul. Ma una volta nell'aeroporto, il piccolo Sohail era scomparso. La polizia talebana ha ora confermato il suo ritrovamento e il nonno lo ha preso in custodia.
Ha sei mesi, ma ha vissuto molto. Sohail era scomparso all'aeroporto di Kabul, affidato a un marine per paura che venisse schiacciato dalla folla. E mentre la famiglia lo cercava disperatamente, un tassista di nome Hamid Safi lo ha trovato a terra che piangeva e, dopo aver cercato invano la famiglia, lo ha preso con sé, deciso ad allevarlo come un figlio. La famiglia biologica è poi stata messa su un volo per gli Stati Uniti perché il padre, Mirza Ali Ahmadi, aveva lavorato per l'ambasciata americana. Ora ha una casa in Michigan.
Intanto Safi aveva cominciato a pubblicare sulla sua pagina Facebook delle foto dei suoi figli con Sohail, ribattezzato Mohammad Abed. Le immagini avevano attirato l'attenzione già il mese scorso e il bambino era stato individuato. Ma mancavano le conferme. Ora la polizia talebana, riporta la Bbc, ha stabilito che si tratti proprio di Sohail e il nonno è andato a prenderlo. La riassegnazione del bambino non è stata tuttavia facile perché il signor Safi ha chiesto che in cambio anche lui e la sua famiglia venissero evacuati negli Stati Uniti. Le trattative sono durate sette settimane, poi Sohail è tornato tra le braccia del nonno. Ora la famiglia biologica aspetta di capire se verranno stabiliti accordi perché il piccolo possa raggiungere il Michigan.