Greta Thunberg ha spiegato perché non ci sarà al vertice di Sharm El Sheikh
LONDRA - L'imminente vertice sul clima (COP27) che avrà luogo a novembre in Egitto? «Un'opportunità per le persone al potere di fare greenwashing, mentire e fingere».
Non ha usato mezzi termini la più nota attivista per il clima a livello internazionale, Greta Thunberg, per descrivere la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà in Egitto dal 6 al 18 novembre, come riportato da Reuters.
Parlando al Festival della letteratura di Londra (London Literature Festival) - dove ha promosso il suo nuovo libro - la 19enne ha sparato a zero anche sul Paese ospitante, definendolo un «paradiso turistico (Sharm El Sheikh, ndr.) in uno Stato che viola molti diritti umani fondamentali».
La giovane svedese aveva partecipato alla Cop26 l'anno scorso a Glasgow, ma questa volta ha confermato che non ci sarà: «Lo spazio per la società civile sarà estremamente limitato», ha dichiarato, «sarà difficile per gli attivisti far sentire la propria voce». Anche perché le manifestazioni pubbliche sono di fatto vietate, in Egitto.
«Servono miliardi di attivisti»
Oltre a ciò, l'attivista ha ammesso di non credere nell'efficacia di questi meeting: «Così come sono ora, le COP non funzionano davvero», ha affermato. In particolare perché non hanno lo scopo di «cambiare l'intero sistema», ma piuttosto di incoraggiare un progresso graduale («dei piccoli passi»). Per ottenere un cambiamento radicale «da parte dei leader che hanno interessi personali nello status quo» secondo l'attivista, «servono miliardi di attivisti». Da qui un invito a tutti: «Diventate attivisti, ci sono molti modi diversi per farlo».
Incalzata sulle azioni di protesta degli attivisti di "Just Stop Oil", che hanno ad esempio lanciato una zuppa sui Girasoli di Van Gogh, la giovane si è limitata a dire che «è ragionevole aspettarsi questo tipo di azioni, poiché le persone stanno cercando nuovi metodi, dato che ci rendiamo conto che quello che abbiamo fatto finora non ha funzionato».
Parlando del suo libro "The Climate Book", che include articoli di oltre 100 esperti del clima, Greta Thunberg ha anche definito la crisi della sostenibilità come una «crisi dell'informazione che non arriva», e ha scherzato di aver scritto il libro «per educare le persone, il che è un po' ironico visto che la mia passione sono gli scioperi scolastici». Tutti gli introiti ottenuti dalla 19enne saranno devoluti alla sua omonima fondazione e poi distribuiti a enti di beneficenza per l'ambiente.