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Perché gli americani non rinunceranno mai alle armi

STATI UNITIPerché gli americani non rinunceranno mai alle armi

10.07.23 - 06:30
Parla Mark Bryant, direttore del Gun Violence Archive.
Reuters
Perché gli americani non rinunceranno mai alle armi
Parla Mark Bryant, direttore del Gun Violence Archive.

WASHINGTON - «C'è chi crede che le sparatorie siano il prezzo della libertà». Scuote la testa Mark Bryant, mentre commenta con noi l’interminabile litania di stragi e incidenti legati alle armi da fuoco che si rincorrono negli Stati Uniti. Il direttore del Gun Violence Archive, da oltre dieci anni appunta danni e vittime di fucili e pistole. La sua organizzazione è il punto di riferimento di decine di studi nazionali. Mentre conversiamo, la conta delle sparatorie di massa (ovvero quelle che coinvolgono almeno quattro persone) tocca quota 283.

Per Bryant parlare di «epidemia di violenza da armi da fuoco» non è una forzatura. «Lo dicono i ricercatori di istituzioni come la Johns Hopkins University o Harvard e gli esperti di salute pubblica che analizzano i dati grezzi che la mia organizzazione raccoglie», spiega l’esperto.

Il problema, in Usa, ha varie sfaccettature. «Innanzitutto, c’è un gruppo, un partito politico che non ha alcun problema ad aumentare le armi. Sono convinti che un numero maggiore di armi renda tutti più sicuri». Effettivamente secondo recenti sondaggi dell’istituto Pew Reserch, quasi un terzo degli adulti statunitensi ritiene che ci sarebbe meno criminalità se più persone possedessero armi. Nulla di più sbagliato per il direttore. «Storicamente, più armi ci sono in un'area, più è probabile che si verifichino episodi di violenza e che le persone vengano uccise o sparate». Compresi suicidi, omicidi e lesioni non intenzionali.

Come i recenti assurdi incidenti che hanno coinvolto vittime giovanissime. Lo scorso 18 aprile ad Austin, capitale del Texas, due cheerleader sono state colpite da un proiettile nel parcheggio di un supermercato, dopo aver cercato accidentalmente di entrare nella macchina sbagliata. Qualche giorno prima, in una zona rurale dello stato di New York, una ventenne è stata uccisa dopo essere entrata in auto nel vialetto della casa sbagliata. 

«Le armi sono diventate parte della cultura americana – ammette Bryant - Sono un culto, sotto certi aspetti». A dargli ragione un dato unico nel suo genere: in America ci sono più armi che cittadini, ovvero 120 pezzi ogni 100 persone. Circa il 44% della popolazione vive in una famiglia in cui è presente almeno una pistola. Inutile ricordare che a pagare il prezzo più salato sono come sempre le minoranze: gli adulti afroamericani hanno più del doppio delle probabilità rispetto ai bianchi di aver perso una persona cara in uno scontro a fuoco.

E dal 2020 le armi da fuoco sono diventate ufficialmente la principale causa di morte tra i bambini e gli adolescenti americani, superando gli incidenti automobilistici. Non accade in nessun’altra nazione occidentale. «Negli anni passati – continua Bryant - una rissa tra adolescenti, condita da rabbia e testosterone, finiva con qualche dente saltato. Ora invece ci sono le pistole». Che colpiscono anche i bambini. «Vengono uccisi dalla pistola di mamma o papà perché i genitori hanno dimenticato di riporre l’arma o hanno creduto di nasconderla». 

Una riforma che preveda una regolamentazione seria e rigorosa, al momento è completamente fuori discussione. 

«Finché ci sarà la polarizzazione politica che c'è ora, mi aspetto ben poco sul fronte delle riforme. Resteranno pensieri e preghiere per le vittime». Null’altro. «In questo momento l'ambiente politico è tale che l’unica cosa in cui possiamo sperare sono piccoli passi, non il grande cambiamento di cui avremmo bisogno per risolvere la questione».

Al centro del dibattito resta il Secondo Emendamento della Costituzione che sancisce il diritto ad armarsi. «Non lo elimineremo mai, per diversi motivi. Non esiste il capitale politico per farlo. Eppure, si basa su un sistema creato alla fine del Settecento e che ha funzionato bene in quel periodo. Ma le cose cambiano, non si può avere una regola statica da secoli», ammonisce il direttore.

Sullo sfondo, l’ostacolo di una Corte Suprema completamente sbilanciata. «Finché sarà così conservatrice, i passi in avanti saranno molto limitati. Se fosse più equilibrata, assisteremmo a un maggior numero di cambiamenti». Per Mark Bryant agli americani che invocano una riforma complessiva, non resta che aspettare. «Dovranno passare almeno due generazioni prima di uscire fuori da questa situazione. Intanto, escludendo i suicidi, ogni giorno cinquanta persone vengono uccise e un centinaio ferite». Centocinquanta famiglie americane colpite ogni singolo giorno dal dramma della violenza delle armi.

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COMMENTI
 

Stefy43 1 anno fa su tio
Sono i maggiori produttori mondiali di armi, e per vendere (profitto) c’e bisogno che qualcuno le usi, dunque guerre a volonta il guadagno comunque ci sta

Emib5 1 anno fa su tio
Molti commentatori, che cercano di arrampicarsi sugli specchi per difendere le lobby delle armi e la libertà di armarsi, portano come esempio il fatto che le stragi che avvengono là vengono strumentalizzate dai media europei (per quali fini non è detto) e che questi avvenimenti gravi accadono ovunque, sottinteso Svizzera compresa. Peccato che le statistiche dicano il contrario, parlo del nostro paese. Non sembra proprio dimostrabile che il fatto di possedere un'arma abbia portato a meno violenza, anzi, è proprio il contrario.

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
„Non sembra proprio dimostrabile che il fatto di possedere un‘arma abbia portato a meno violenza, anzi, è proprio il contrario.“ In Svizzera, uno dei paesi al mondo con il più alto livello di armi pro capite, ci sono stati 11 omicidi con arma da fuoco nel 2022 (8 nel 2021, 9 nel 2020, 11 nel 2019, ecc ecc). Questo „contrario“ (= PIÙ VIOLENZA) non si è proprio materializzato del tutto. Abbiamo MILIONI di armi di proprietà privata nella nazione (e ogni anno aumentano. Stime attuali variano tra i 2.5 e i 4.5 milioni di armi da fuoco) e il livello di violenza con armi da fuoco è praticamente zero. Questi sono fatti. Inoltre, se proprio andiamo a cercare il pelo nell‘uovo, in anni precedenti, sempre restando su numeri bassi, gli omicidi erano un pelino di più (per esempio 24 nel 2009, 15 nel 2010, 22 nel 2011). Quindi sono pure DIMINUITI. Mi pare che questo dimostri che la tua affermazione di cui sopra è completamente sbagliata.

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Spartan555
Spartan Forse non mi sono spiegato bene nell'ultima frase, quello che volevo dire è proprio che la tesi dei difensori delle armi dice che avere armi personali per difendersi porta a più sicurezza, invece, e sono d'accordo con te, il caso americano dimostra proprio il contrario, più armi porta a fatti più violenti e più frequenti, sono in una spirale senza via di uscita.

Spartan555 1 anno fa su tio
Articolo di propaganda: —1— „ gli adulti afroamericani hanno più del doppio delle probabilità rispetto ai bianchi di aver perso una persona cara in uno scontro a fuoco.“… SÍ, perchè sono il 13% della popolazione e commettono circa il 60% dei reati violenti (omicidi, rapine, stupri): a fare i delinquenti, si rischia. Da notare che l‘etnia che causa piú vittime di armi da fuoco alla popolazione nera, sono i… neri. —2)— „ le armi da fuoco sono diventate ufficialmente la principale causa di morte tra i bambini“… Falso. Questa è una conosciuta statistica-bufala che, per arrivare a questa asserzione, include nei numeri anche i 18enni e 19enni, che non sono bambini, ma bensí adulti. —3— Lo GVA ha coniato la sua propria arbitraria definizione di „sparatorie di massa“, ben differente da quello dell‘FBI. Perchè? Per gonfiare i numeri, ovviamente. —4— Come anche dimostrato nell‘articolo, lo GVA è politicizzato: le sue attività, con la maschera di essere gente che cerca di risolvere il problema della violenza negli USA, sono volte a premiare un certo partito politico… —5— Da notare che GVA non ci prova nemmeno a menzionare i veri problemi: la criminalitá - la quale non rispetta le leggi e anche in caso di divieto totale delle armi, continuerebbe tranquillamente a servirsene. Vedi Messico, dove le armi sono praticamente proibite e c‘è una specie di terza guerra mondiale - e le malalttie mentali che sono le VERE causa della violenza negli USA. —6— Le armi da fuoco non uccidono. È la persona che le usa che uccide. Demonizzare un oggetto è RIDICOLO.

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Spartan555
PS: trovo anche RIDICOLO il portare esempi (le cheerleaders, la ventenne…) e non portarne altri dell‘altra faccia della medaglia, vale a dire POSITIVI. Ogni anno negli USA ci sono in media circa 3 milioni di usi DIFENSIVI di armi da fuoco. In pratica, coloro che difendono sè stessi o qualcun altro da tentativi di ferire o uccidere da parte di criminali. Questi esempi, per qualche motivo non devono essere portati alla luce, eh? E un‘ultima cosa: un‘arma da fuoco, a scopo difensivo, permette anche a persone fisicamente più deboli di potersi difendere da chiunque. Voglio vedere chi violenta una donna, se essa è armata. Voglio vedere chi cercherebbe di uccidere una persona anziana, se quest‘ultima è armata. E ricordatevi bene: se una persona vuole farvi del male e aspettate che la polizia intervenga, state freschi. Suggerirei a Donatella Mulvoni di andare a NYC, diciamo verso la 120esima strada e di farsi una passeggiata da sola, a mezzanotte. O la stessa cosa allo stesso orario al Central Park. Vedremmo subito se le sarebbe servita un‘arma.

Dred 1 anno fa su tio
Risposta a Spartan555
Se non sbaglio anche in Brasile, prima dell'era Bolsonaro, c'era una situazione simile al Messico. Le armi erano vietate ma le sparatorie erano frequenti. Con Bolsonaro l'unica cosa che è cambiata è che ora le armi non sono più vietate.

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Dred
Dred, purtroppo succede cosí in tutto il mondo. Quando le armi vengono vietate, gli unici - al di fuori di polizia e esercito - che le hanno sono i criminali. La soluzione al problema della violenza, non è vietare le armi, perchè gli unici colpiti sono i cittadini che RISPETTANO le leggi. Ai criminali, qualsiasi legge non fa un baffo.

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Spartan555
PPS: nel punto numero 2 del mio post originale, mi sono dimenticato di dire che in quella finta statistica citata, oltre a aggiungere 18enni e 19enni come „bambini“, hanno anche escluso bambini da 0 a 1 anno. Questo perchè il primo anno d‘età è ovviamente quando la maggior parti di eventi che portano alla morte di un bambino succedono. E questo ovviamente non fa bene a questa finta statistica…

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Spartan555
Bravo Spartan, fa sempre piacere leggere qualcuno che riesce a contestualizzare le informazioni e dati in modo da dare una visione oggettiva del tema trattato. Quello che hai detto e‘ tutto verificabile ma qui pochissimi si degneranno a farlo. Per quanto riguarda la narrativa di TIO, ormai fino alle primarie ci sarà ogni giorno un articolo di cronaca nera degli USA che incolpa un‘arma…. Come se in qualsiasi altra nazione del Mondo (in Europa compresa) non capita un fatto di sangue Legato ad uso di armi da sparo.

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Grazie, Peter Parker. Condivido pienamente con quello che hai scritto. Purtroppo se c‘è una cosa evidente è che i media, inclusi quelli nostrani, oramai sono politicamente schierati e ogni individuo dovrebbe informarsi più a fondo invece di accettare biecamente la propaganda. Dopotutto, non ci vuole molto.

Mat78 1 anno fa su tio
L’occasione fa l’uomo omicida dovremmo dire, ma non solo, è questione anche di mentalità e cultura. Tra Chicago e Toronto c’è di mezzo solo un fiume. Tante armi di qua e di la (in Canada soprattutto fucili per la caccia) ma a Toronto ci sono venti volte meno omicidi e tanta gente non chiude manco a chiave la porta di casa, mentre gli americani vivono blindati ed armatissimi…e come detto c’è solo un fiume di mezzo!

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Buffalo non Chicago sorry

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Non so se sei a conoscenza degli ultimi eventi, ma in Canada hanno praticamente proibito tutte le armi negli ultimi 2-3 anni (prima armi lunghe, poi armi corte). Non è un buon paragone con gli USA.

Mat78 1 anno fa su tio
Demenziale

Perro 1 anno fa su tio
È penoso il sistema che si è sviluppato negli usa e non è dovuto solo alle armi ma anche alla mentalità comunque la verità è che è un business al quale gli americani non possono più rinunciare e che difendono e spingono a tutti i costi da anni, sponsorizzato tutto ciò che li fa vendere, in primis le guerre.

Lukystrike 1 anno fa su tio
Tutto giusto, ma guardiamo a casa nostra, tutte le armi che ci sono, in ogni famiglia c’è almeno un fucile mitragliatore, e se è vero che la violenza contro terzi è minima, i suicidi invece la fanno da padrone e non mi dite che se uno si vuole uccidere tanto lo f lo stesso per hè non è così, se c’è un arma in casa è molto più facile

UtenteTio 1 anno fa su tio
Risposta a Lukystrike
Infatti, pur avendo un arma in casa c'è chi va sulla diga della Verzasca oppure dal Balestra, ma fa comodo tacere, invece quando è un arma, apriti cielo perché si inventa che è un'arma d'ordinanza, come se facesse differenza tra arma ed arma, le mie sono tutte d'ordinanza ma acquistate privatamente.

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Lukystrike
E invece è proprio cosí: se uno si vuole suicidare PER DAVVERO, lo fa comunque. Le armi non c‘entrano niente.

UtenteTio 1 anno fa su tio
Infatti si vede in quelle nazioni dove le armi non sono vendute che i morti ci sono ugualmente, ma basta un coltello da cucina o taglierino o un martello ed anche con questi oggetti puoi fare diversi morti in poco tempo e sono in liberissima vendita in qualsiasi negozio e senza nessun controllo.

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
Esempio peggiore: il Messico. È difficilissimo avere armi legalmente in quel paese (ci sono 2 - dico DUE - negozi di armi in tutto il Messico), praticamente impossibile, e ci sono più armi automatiche in mano a criminali che in qualsiasi altro posto nel pianeta. Ultimamente ho visto una foto di uno dei cartelli della droga che aveva sulle spalle un MISSILE ANTICARRO JAVELIN. Da quello che c‘era scritto sul lanciatore, sono risaliti al missile che era parte di un pacchetto d‘aiuti militari inviato in Ucraina! E se vogliamo stare sugli USA, uno dei posti peggiori per violenza con armi da fuoco, se non IL peggiore, è Chicago, che ha leggi per le armi tra le più restrittive in tutti gli USA. I criminali non rispettano le leggi.

Daligar 1 anno fa su tio
Altra faccia della medaglia: è un culto anche fare l'attentatore?

Atene 1 anno fa su tio
Popolo di .....
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