Mentre il bilancio delle vittime è destinato ad aggravarsi, nell'arcipelago torna l'incubo vissuto tra marzo e luglio di quest'anno
MAMOUDZOU - Un sistema sanitario al collasso, una popolazione stremata che ha difficoltà a rifornirsi di acqua potabile e la rete di acque reflue che è saltata: uno scenario che facilita il diffondersi di epidemie, la più temuta delle quali è quella da colera.
«Un rischio da prendere in seria considerazione» lo ritengono le autorità sanitarie dell'arcipelago.
La devastazione che ha lasciato il ciclone Chido è di quelle destinate a far ripiombare il dipartimento d'oltremare francese nell'incubo di un ciclone epidemico che aveva già colpito la sua popolazione tra marzo e luglio.
Anche se il governo francese, con un decreto pubblicato oggi sul Journal officiel, ha sbloccato 655mila euro di aiuti, i locali che vivono sulla Grande-Terre e sulla Petite-Terre devono fare i conti con una situazione sanitaria drammatica. Sotto le macerie non si sa ancora quanti morti giacciono e il bilancio dei morti sin qui dichiarato è destinato - stando alle testimonianze di chi vive a quelle latitudini - drammaticamente a salire.
Se ne rendono conto le stesse autorità, anche dopo avere visionato le immagini aeree della catastrofe che testimoniano del grado di distruzione provocato dal passaggio di Chido.
L'entità ancora provvisoria dei danni e l'incertezza sul numero di vittime sono avvalorate dal fatto che almeno 12 comuni su 15 della Grande Terre «non hanno contatti con la Prefettura» nè hanno mai risposto ai questionari inviati a tutti i sindaci per «elencare i bisogni vitali, i senzatetto, le persone decedute, i servizi pubblici del Comune che funzionano e lo stato delle telecomunicazioni».
Secondo il ministero dell'Interno francese fino ad ora sarebbero morte 21 persone, 1.373 sarebbero ferite di cui 45 in modo grave, mentre fra le centinaia di persone di cui non si hanno più notizie figurano anche 200 volontari della Croce Rossa internazionale che - come ha dichiarato la stessa organizzazione - sono dati per dispersi.