L'ultimo grave episodio di violenza contro una professoressa ha portato il governo francese a entrare in materia
PARIGI - L’ennesimo episodio di violenza in una scuola ai danni di un’insegnante ha portato il governo francese a entrare in materia e a promettere misure drastiche. Le immagini che sono girate grazie al web sono agghiaccianti: un alunno ha puntato un’arma, giocattolo, alla testa della sua professoressa in una scuola di Créteil, vicino a Parigi.
L’hashtag #PasDeVague - I docenti francesi hanno così deciso di rompere il silenzio. È nato l’hashtag #PasDeVague, attraverso il quale gli insegnanti raccontano le loro brutte esperienze. «Mi sarebbe piaciuto essere supportato quando uno studente, qualche anno fa, mi ha colpito in un corridoio. Ma il consiglio disciplinare non l'ha nemmeno sospeso. E mi è stato detto che le cose dovevano essere prese meno sul serio. Questa è la realtà sul campo», ha spiegato una professoressa.
La legge del silenzio - Che siano vittime di aggressioni fisiche o verbali o testimoni di aggressione contro altri studenti, tutti gli insegnanti affermano di essere impossibilitati a reagire di fronte ai loro superiori. Viene quindi denunciata una “legge di silenzio” che sembra essere stata imposta.
La richiesta di “non fare rumore" contrasta con la reazione del Ministro dell'educazione nazionale Jean-Michel Blanquer, che, dopo il fatto di Créteil, ha invitato i docenti a farsi sentire, promettendo supporto.
20'000 tweet - Secondo Francetvinfo, nel corso del fine settimana sono state pubblicate circa 20.000 testimonianze. «Come, nel 2018, i social network possono interrompere l’omertà nel sistema dell’educazione nazionale?», si interroga così un account Twitter chiamato Transparency Education Nationale.