Nelle ultime 24 ore l'esercito americano è riuscito a evacuare 1'200 persone, domani le operazioni si concluderanno
KABUL - Gli Usa hanno la capacità di evacuare tutti i cittadini statunitensi ancora presenti in Afghanistan entro l'ormai imminente scadenza del 31 agosto. Lo ha dichiarato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Biden.
«Siamo in grado di far giungere 300 statunitensi» - ovvero a grandi linee la presenza ancora stimata nel paese - «all'aeroporto e imbarcarli sugli aerei nel tempo che rimane», ovvero meno di 24 ore. Dopo il completo ritiro delle truppe non è prevista una presenza continua diplomatica.
Ma, assicura Sullivan, gli Usa faranno in modo di garantire «il passaggio sicuro di qualsiasi cittadino americano» anche dopo la giornata di domani. Lo stesso vale per «quegli afghani che ci hanno aiutato», anche se nei giorni scorsi è stato chiaro che decine di migliaia di persone che avrebbero i requisiti per partire si trovano bloccate in Afghanistan.
Il dato più basso - Nelle ultime 24 sono state 1200 le persone decollate dall'aeroporto di Kabul nell'ambito dell'operazione di evacuazione statunitense, secondo le cifre fornite dalla Casa Bianca. Si tratta del dato più basso dell'ultima settimana, molto lontano dai 21mila delle 24 ore tra lunedì e martedì scorso.
Non solo gli Usa - In queste ore ci sono stati gli ultimi voli diretti verso varie nazioni: il governo messicano ha spiegato di aver accolto 86 tra operatori dei media e loro famigliari, mentre il Giappone ha evacuato 15 persone: un cittadino nipponico e 14 afghani.
Anche Arghand - Tra le persone che sono fuggite c'è anche Beheshta Arghand, la giornalista di Tolo News che ha intervistato in diretta un alto rappresentante dei talebani e poi, due giorni dopo, anche Malala Yousafzai, la giovane attivista premio Nobel per la pace. «Ho lasciato il paese perché, come milioni di persone, ho paura dei talebani» ha spiegato alla Cnn.