Il 61enne ex viceministro della difesa era stato arrestato nel 2019.
TEHERAN - L'Iran ha eseguito la condanna a morte per impiccagione di Alireza Akbari, l'uomo con doppia nazionalità iraniano-britannica accusato di spionaggio per conto dell'intelligence britannica. Lo ha riferito la magistratura iraniana citata dall'agenzia di stampa Mizan Online.
Alireza Akbari è stato condannato a morte dopo essere stato giudicato colpevole di «corruzione sulla terra e per aver danneggiato la sicurezza interna ed esterna del Paese attraverso la trasmissione di informazioni».
Akbari era stato vice dell'ex ministro della Difesa, Ali Shamkhani, e anche suo consigliere, durante il suo servizio come comandante della Marina. Shamkhani è attualmente il segretario generale del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale (Snsc), dove Akbari aveva un posto nella sua segreteria.
Secondo una recente dichiarazione del ministero dell'Intelligence iraniano, il 61enne Akbari era stato arrestato nel marzo 2019 con l'accusa di «corruzione sulla terra e di aver agito per minare la sicurezza dell'Iran all'interno e all'esterno del Paese attraverso il trasferimento di informazioni al servizio di intelligence britannico, SIS (MI6), grazie al suo accesso a istituti sensibili».
In particolare è stato accusato di aver passato informazioni sullo scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh, che avrebbero portato al suo assassinio nel novembre 2020. Teheran ritiene che sia stato Israele a ordinare l'omicidio.
Londra, nel frattempo, ha definito l'impiccagione di Akbari come un «atto barbaro» che «non rimarrà senza risposta». «Questo atto merita la nostra più ferma condanna e non resterà senza risposta», ha affermato il ministro degli Esteri James Cleverly. Londra «convocherà l'incaricato d'affari iraniano per comunicargli il nostro disappunto», ha aggiunto.
Il primo ministro britannico Rishi Sunak si è detto «sconvolto», definendolo l'esecuzione «un atto codardo, compiuto da un regime barbaro senza alcun rispetto per i diritti umani del proprio popolo».