Giovanbattista Fazzolari avrebbe discusso nella giornata di lunedì insieme a un collega la necessità di insegnare ai giovani il tiro a segno
ROMA - "Armi nelle scuole: perché no?". È ciò che si starebbe chiedendo il numero due di Giorgia Meloni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, che aveva già definito in passato «assurdo» che ai ragazzi non venisse insegnato a «tirare a segno».
La proposta del politico di Fratelli d'Italia è arrivata lunedì a Palazzo Chigi, mentre parlava in disparte insieme a Franco Federici, consigliere militare della premier. Il quotidiano LaStampa riporta integralmente quelle che sarebbero state le sue parole.
«Dobbiamo fare un tavolo per un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole. C’è tutta una rete di associazioni che si possono coinvolgere e mettere in contatto con il mondo delle scuole. Ci sono ragazzi molto appassionati e bravi che lo fanno nel tempo libero. Manca una struttura e un riconoscimento ufficiale. È un’attività che io penso meriti la stessa dignità degli altri sport».
Tuttavia Fazzolari respinge tale versione dei fatti e replica - o perlomeno ci prova, per citare LaStampa - che non ha alcuna intenzione di insegnare ai giovani nelle scuole a sparare, ma intende, tra le altre cose, «fornire maggiori risorse per l’addestramento di Forze Armate e Forze di Polizia». LaStampa ribatte: «La fonte è sicura al 100%».