Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky conferma le intenzioni dell'offensiva nell'oblast russo.
E chiede uno nuovo sforzo, rapido, agli alleati: «La guerra non va in vacanza».
KURSK - Kiev scopre qualche carta e conferma le proprie intenzioni per la regione di Kursk. A quasi due settimane dall'inizio della “contro-invasione” in territorio russo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo, verbalmente, nero su bianco che tra gli obiettivi c'è - come era emerso già da voci dal campo di battaglia - anche quello di istituire una cosiddetta “buffer zone”; una zona cuscinetto per ridurre le aree da cui Mosca potrà lanciare i suoi attacchi verso l'ex repubblica sovietica.
Più in generale, ha dichiarato Zelensky, il grande obiettivo di fondo è quello di «distruggere quanto più possibile il potenziale bellico» della Federazione Russa. E dicendo questo ha intonato nuovamente un adagio che negli ultimi due anni e mezzo è diventato un perno dei suoi messaggi quotidiani. Ovvero, il bisogno di forniture militari ben «più celeri» da parte degli alleati. «Lo chiediamo con forza», ha aggiunto, perché «la guerra non va in vacanza».
A che punto è quindi Kiev nelle proprie intenzioni? «I nostri ragazzi stanno facendo alla grande su tutti i fronti» e «stiamo raggiungendo i nostri obiettivi». Incluso quello, non confermato ma assai verosimile, di mettersi in una situazione più favorevole in vista di un futuro tavolo dei negoziati?
Sul fronte opposto, la Russia ha per il momento degradato a semplice «avventura» l'incursione nell'oblast di confine da parte delle forze militari ucraine. Un'avventura che però preclude qualsiasi possibile trattativa. «In questa fase non parliamo», ha detto l'assistente del presidente russo, Yuri Ushakov, intervistato dalla testata Life. Ma le proposte in ottica di una pace, suggerite dal Cremlino, ha confermato, non sono state cancellate.