I nove Paesi del Mare del Nord fanno il punto sul rischio sicurezza delle infrastrutture di approvvigionamento energetico
BRUXELLES - «La sicurezza è al centro» dell'agenda dei nove Paesi del Mare del Nord, dove «le infrastrutture come le pale eoliche, i cavi elettrici e i gasdotti sono soggetti a sabotaggio e spionaggio». Lo ha detto il premier belga, Alexander De Croo, che ospita oggi il summit del Mare del Nord nella città portuale di Ostenda.
«Abbiamo visto negli ultimi mesi qual è l'impatto se si dipende troppo dagli altri per la fornitura di energia», ha evidenziato De Croo, indicando che, con la riunione odierna, i Paesi della regione - Belgio, Francia, Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Lussemburgo, Irlanda, Norvegia e Regno Unito - dimostrano «di poter rendere l'elettricità più verde e più indipendente» lavorando come «alleanza» e «insieme a oltre 120 partner privati».