L'azienda continua a pagare i dipendenti sia in Russia che in Ucraina, e gli affitti
KIEV - In questi giorni le multinazionali stanno pubblicando i risultati del primo trimestre. Ciò che emerge chiaramente è l'impatto della guerra in Ucraina, e a pesare sono soprattutto le chiusure dei punti vendita in Russia.
Tra queste figura anche McDonald's, che ha chiuso i propri ristoranti in Ucraina a fine febbraio, e a metà marzo in Russia. Un'operazione che è costata 127 milioni di dollari, ha fatto sapere l'azienda.
McDonald's ha infatti deciso di continuare a pagare gli stipendi dei lavoratori sia ucraini che russi, così come gli affitti e le forniture. Una decisione che è costata, nel primo trimestre, 27 milioni di dollari. A questi si sommano altri 100 milioni legati a «costi per l'inventario nella catena di approvvigionamento dell'azienda, che probabilmente saranno smaltiti a causa della chiusura temporanea dei ristoranti» ha fatto sapere l'azienda.
La Russia l'anno scorso contava ben 847 ristoranti McDonald's, e l'Ucraina 108. Insieme hanno rappresentato il 9% delle entrate nel 2021 dell'azienda.
A livello globale tuttavia le vendite di McDonald's sono aumentate dell'12% nel primo trimestre.