In Portogallo le aziende che contattano i collaboratori nel tempo libero rischiano una sanzione. Cosa ne pensa Unia?
ZURIGO - Quanto ti infastidisce che dopo il lavoro il tuo capo ti contatti per questioni professionali? Beh, in Portogallo si tratta di una pratica che ora è illegale. Il Parlamento ha infatti approvato una legge che consente di sanzionare le aziende che contattano i propri dipendenti al di fuori dell'orario di lavoro, come scrive Euronews.
Una normativa del genere avrebbe senso anche in Svizzera? «Chiediamo il diritto di essere irraggiungibili» afferma Christine Michel di Unia. Secondo il sindacato, diversi studi mostrano che per i dipendenti sta diventando sempre più difficile separare il lavoro dal tempo libero. I motivi sono da ricercare nella digitalizzazione e nel telelavoro. Tale situazione può portare a gravi problemi di salute. In Svizzera il rispetto degli orari di lavoro viene verificato dagli ispettorati, a cui i dipendenti si possono rivolgere.
«Il tempo di presenza richiesto ai collaboratori è un po' sfuggito di mano» sostiene l'avvocato Bernhard Kolb, per anni responsabile delle risorse umane. È vero che il dipendente deve essere pronto a fare, talvolta, degli straordinari. Ma ci sono dei limiti: va sempre rispettato un tetto di quarantacinque-cinquanta ore alla settimana.
Secondo Michel di Unia, durante il loro tempo libero i dipendenti devono poter spegnere il telefono professionale. Anche il Consiglio federale sostiene che al di fuori dell'orario di lavoro gli impiegati non debbano essere costantemente raggiungibili. In risposta a un postulato sulla questione, il Governo scriveva che il datore di lavoro non ha il diritto di raggiungere i dipendenti durante il loro periodo di riposo. Tale situazione è contemplata anche dalla legge sul lavoro, pertanto non sarebbe necessario un adeguamento.