UBS prevede comunque un rallentamento della crescita economica americana che avrà degli effetti pure sulla congiuntura globale».
ZURIGO - UBS si aspetta che dopo le trattative i dazi annunciati ieri dal governo americano saranno ridotti, con conseguenze positive anche per la Svizzera. Malgrado ciò la crescita economica statunitense scenderà all'1% o anche meno, con effetti a cascata sulla congiuntura globale.
«Nel nostro scenario di base, ipotizziamo che le tariffe vengano ridotte rispetto ai livelli attuali in seguito ai negoziati», affermano gli esperti della banca in un'analisi pubblicata nel pomeriggio. «Il principio statunitense dei dazi reciproci potrebbe però portare a un aumento nel caso in cui altri paesi adottino misure di ritorsione».
Secondo l'istituto è però improbabile che la Svizzera risponda con contro-dazi: anche la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter in una prima dichiarazione si è impegnata chiaramente a favore del libero scambio. «Nel nostro scenario di base vediamo probabile che il governo statunitense sia disposto a ridurre l'onere tariffario, se la Svizzera si accorderà con gli Usa in materia di politica commerciale».
UBS analizza poi le ricadute della nuova costellazione mondiale sulla crescita economica elvetica: molto dipenderà da come si svilupperà l'Eurozona, viene precisato. Anche sul fronte monetario si dovrà vedere cosa farà la Banca centrale europea (Bce): in tutti i casi «le probabilità di ulteriori tagli del tasso guida da parte della Banca nazionale svizzera sono nettamente cresciute dopo gli annunci di ieri».
Intanto il franco si apprezzerà leggermente nei confronti del dollaro nei prossimi dodici mesi, mentre il corso dell'euro rimarrà stabile. Gli effetti dei dazi sul mercato azionario elvetico dovrebbero infine essere abbastanza limitati, concludono gli specialisti di UBS.