Il musicista ticinese ritorna con un album decisamente non etichettabile realizzato con l'amico Simone Menozzi
ZURIGO - L'arte ha molte facce e nel caso del musicista nostrano Marco Santilli, verrebbe da dire moltissime. Dalla musica classica, al jazz passando dalla musica popolare fino al rock e ora... all'elettronica, il clarinettista di formazione può dire di aver sperimentato con un ampio spettro di generi.
È il caso anche di questo “Stralüsh” (ovvero il fulmine, in dialetto ticinese) un EP (ma anche una band) di 5 tracce, con brani tutti dal titolo dialettale, realizzato in combutta con l'amico e musicista elettronico Simone Menozzi, anche lui un “esule” nostrano a Zurigo.
Nel mini-disco, Santilli suona il clarinetto basso mentre Menozzi si occupa di tutta la parte sintetica e del pianoforte. Il risultato è un qualcosa di difficilmente etichettatibile, fortemente eclettico, sperimentale e allo stesso tempo pulsante e vitale. Insomma, proprio da sentire (e se volete qui sotto).