Cerca e trova immobili

CARNET NOIR«Perdo un grandissimo amico»

22.01.24 - 22:28
Sono moltissimi i messaggi di cordoglio nei confronti di Gigi Riva, deceduto a 79 anni: da Zoff a Capello, fino ad arrivare a Giorgia Meloni
keystone-sda.ch / STR (Carlo Fumagalli)
«Perdo un grandissimo amico»
Sono moltissimi i messaggi di cordoglio nei confronti di Gigi Riva, deceduto a 79 anni: da Zoff a Capello, fino ad arrivare a Giorgia Meloni
"Rombo di tuono" è tutt'oggi il bomber più prolifico della nazionale italiana, con cui ha vinto l'Europeo del 1968. Con il Cagliari conquistò invece lo storico Scudetto del 1970.
CALCIO: Risultati e classifiche

CAGLIARI - In seguito al decesso di Gigi Riva - avvenuto nella serata odierna, nel reparto di Cardiologia dell'ospedale Brotzu di Cagliari - sono tanti i personaggi del mondo del calcio che hanno voluto omaggiare la leggenda italiana.

Ricordiamo che "Rombo di tuono" si è laureato campione Europeo con l'Italia nella rassegna continentale casalinga del 1968 contro la Jugoslavia e fece parte della comitiva che si inchinò al Brasile di Pelé all'ultimo atto dei Mondiali del 1970. L'italiano, reputato uno degli attaccanti più forti della storia, possiede ancora il record di reti della nazionale azzurra con 35 gol in 42 partite disputate.

A livello di club ha invece legato la sua storia al Cagliari, con cui ha giocato 14 stagioni - dal 1963 al 1977 - e con cui ha conquistato lo storico Scudetto del 1970. Le reti messe a segno con la formazione sarda - in tutte le competizioni - sono 208 ed è anche stato in grado di segnare più gol di tutti in ben tre campionati di Serie A: nel 1967 (18 reti), nel 1969 (20 reti) e nel 1970 (21 reti). Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Riva è sempre rimasto legato ai sardi, assumendo anche la massima carica nella stagione 1986/1987 e quella di presidente onorario dal 2019 fino alla sua dipartita. «Perdo un grandissimo amico», sono state le parole di Dino Zoff, compagno di squadra di Riva in nazionale e con cui è salito sul tetto d'Europa. «Abbiamo fatto un lungo percorso di vita insieme, dal militare ai tanti ricordi in nazionale. Provo una tristezza infinita, sono profondamente addolorato e non riesco a parlare. Era una persona squisita, forte, ma è difficile commentare».

Poi Ricky Albertosi, con cui ha condiviso sia lo spogliatoio del Cagliari sia quello della nazionale, ha mostrato tutta la sua tristezza. «Perdo un fratello, abbiamo passato tanti anni insieme, condividevamo anche la stanza sia con il Cagliari sia con la nazionale. Perdo una persona che è stata importante per me. Ancora oggi ci sentivamo al telefono e lo sentivo bene, non sapevo avesse problemi di cuore».

In seguito è stato il turno di Gabriele Gravina, presidente della FIGC... «Ci ha lasciati un monumento nazionale, sono scosso e profondamente addolorato. Il calcio italiano è in lutto perché se n'è andato un vero e proprio monumento nazionale. Gigi Riva ha incarnato il mito dell'uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone. Rombo di Tuono ha legato all'Azzurro la sua straordinaria carriera da atleta e da dirigente, grazie a lui abbiamo vinto l'Europeo del 1968 e il Mondiale del 2006. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo perde un amico e un punto di riferimento importante».

Anche la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni si è espressa sui social network. «Ci lascia un grande sportivo che ha segnato la storia del calcio e della nostra Nazionale. Che la terra ti sia lieve, campione».

Infine è stato il turno di Marcello Lippi («Grande persona, grande campione, sono veramente addolorato»; Fabio Capello (È una giornata davvero triste, perdiamo uno dei simboli del calcio italiano. Un giocatore fantastico e soprattutto un uomo vero, di una rettitudine unica, con la Sardegna nel cuore. È stata una fortuna averlo conosciuto) e Arrigo Sacchi («Da giocatore è stato il più grande attaccante italiano della storia e uno dei migliori al mondo. Io ero un suo grande tifoso, poi ho lavorato con lui in nazionale, io ct e lui capo-delegazione e ho conosciuto un uomo ancora più grande del calciatore, una persona straordinaria. Se n'è andato via troppo presto, è un grandissimo dispiacere. Ha dato la vita per il calcio, dobbiamo essere tutti grati»).

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Romano 10 mesi fa su tio
Rip
NOTIZIE PIÙ LETTE