Il tasso ha raggiunto il 3,3%. A fine aprile 17'789 persone in più del mese prima erano iscritte all'URC.
In Ticino il tasso si è attestato al 4,0% (+1,3 rispetto ad aprile 2019), con 723 disoccupati in più rispetto a marzo
BERNA - L'epidemia di coronavirus incide profondamente sul mercato del lavoro: in aprile il tasso di disoccupazione in Svizzera è balzato al 3,3%, rispetto al 2,9% di marzo. Si tratta del tasso di disoccupazione più alto dal marzo 2017.
A fine aprile, 153’413 persone erano iscritte presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 17’789 in più in confronto al mese precedente. Su base annua, il numero dei senza lavoro è cresciuto di 46’115 unità, informa oggi tramite un comunicato la Segreteria di Stato dell'economia (SECO).
La differenza tra i cantoni - In Ticino il tasso si è attestato al 4,0% (+0,4 punti percentuali rispetto a marzo e +1,3 rispetto a aprile 2019). La quota cresce in modo meno marcato che in altre regioni del paese, perlomeno nel raffronto mensile. Più consistenti sono gli incrementi a Ginevra (+0,5 punti a 5,0%), Vaud (+0,5 a 4,9%), Vallese (+0,8 mensile a 4,5%) e soprattutto Grigioni (+1,4 punti a 3,4%), che sono in assoluto la regione elvetica che presenta il balzo più forte, anche nel raffronto annuo (+1,9 punti).
6'893 persone senza lavoro - Il Ticino - con un tasso che è il sesto più elevato della Svizzera - i senza lavoro sono 6'893, 723 in più di marzo e 2'307 in più di aprile 2019. A titolo di confronto, la media annua del 2019 è stata di 4'773, quella del 2018 di 4'953. I Grigioni hanno 3'772 senza lavoro (+1'597 mensile, +2'055 annuo), con una media degli ultimi due anni rispettivamente di 1'272 e 1'476.
Non c'è chi non è iscritto alla disoccupazione - Tornando ai dati nazionali, va rilevato che pur avendo subito un mini-balzo il tasso rimane ai livelli contenuti in prospettiva storica. A titolo di confronto gli ultimi dati di aprile erano stati 3,1% (2015), 3,3% (2016), 3,2% (2017) e 2,6% (2018). Le quote di senza lavoro registrate dalla SECO sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004. Va anche rilevato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.
In difficoltà la fascia 25-49 anni - Setacciando in dettaglio le tabelle relative ad aprile 2020 emerge che fra i giovani la disoccupazione è del 3,3% (+0,5 mensile, +1,3 annuo); la fascia dei 25-49enni segna 3,6% (+0,4 mensile, +1,1 annuo); i lavoratori ultra 50enni sono al 3,0% (+0,3 mensile, +0,7 annuo). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 17'110: 172 giovani, 8'553 25-49enni e 8'308 ultra 50enni.
I dati per nazionalità - Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro del 2,4% (+0,3 mensile, +0,7 annuo), gli stranieri del 5,8% (+0,6 e +1,7). Fra chi non ha il passaporto rosso le differenze sono comunque notevoli: fermo restando che nessuna comunità presenta valori inferiori a quelli relativi ai cittadini elvetici, lo scarto è ancora ridotto per tedeschi (3,7%), ma si fa già più consistente per gli italiani (5,6%) e i francesi (6,3%). I dati più elevati sono registrati da bulgari (12,3%), africani (che la SECO considera nel loro insieme, 10,7%), rumeni (9,5%), kosovari (8,4%), polacchi (8,1%) e ungheresi (pure 8,1%). Nel loro insieme i 28 paesi dell'Ue (5,4%), con cui vige la libera circolazione delle persone, presentano una quota più che doppia di quella mostrata dagli svizzeri.
Disoccupati o senza lavoro? - I dati diffusi dalla SECO si basano sulle persone effettivamente iscritte agli URC. La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi e che rende nota la sua stima trimestralmente: l'ultima disponibile - pubblicata a metà febbraio- dà la disoccupazione in Svizzera nel quarto trimestre al 3,9%. Lo scarto fra i due dati - quello della SECO e quello ILO - suscita spesso acceso dibattito.
I disoccupati sono solo una parte del totale delle persone in cerca di impiego: quelle registrate presso gli URC in aprile erano 231'196, 17'299 in più rispetto al mese precedente e 47'647 in più di un anno prima. In Ticino erano 11'103 (+5,2% mensile, +27,0% annuo), nei Grigioni 4'921 (ancora più forti gli incrementi: +30,3%, +81,9%).
Si riferisce invece a febbraio l'ultima informazione riguardo alle persone che hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione: erano 2'351.