Ben 323 fermate rimarranno non conformi anche dopo il 2023, data di scadenza del progetto lanciato dall'UFT nel 2017.
Tra di esse troviamo anche quelle di Ambrì-Piotta, Bodio, Faido, Gerra Gambarogno, Lavorgo, Melide, Quartino, Ranzo-Sant'Abbondio e San Nazzaro.
BERNA - Sono ancora quasi un migliaio le stazioni svizzere non accessibili alle persone con handicap motorio o altre disabilità fisiche. Lo indica l'Ufficio federale dei trasporti (UFT) precisando che 323 fermate rimarranno non conformi anche dopo la scadenza del 2023. Per queste l'UFT chiede un calendario vincolante.
Per sostenerne le ferrovie nella trasformazione delle stazioni, già nel 2017 l'UFT aveva avviato il cosiddetto "programma di attuazione LDis". Oltre a rendere accessibili le fermate ai portatori di handicap, i lavori vanno a beneficio anche di altre persone a mobilità ridotta, come gli anziani, i passeggeri con molti bagagli e le famiglie con bimbi piccoli, indica l'ufficio in un comunicato.
Finora sono 873 le stazioni conformi alla legge sui disabili (su un totale di circa 1800), 54 in più rispetto all'anno scorso. Considerato che finora sono state adeguate soprattutto quelle più grandi, può usufruire di un accesso autonomo già il 66% di tutti i viaggiatori. In base ai lavori già pianificati, tale quota dovrebbe salire ad almeno l'86% entro fine 2023.
In tale data rimarranno ancora 323 stazioni non conformi, e ciò «nonostante i ripetuti interventi dell'UFT», come lo stesso Ufficio federale afferma nella nota. Le imprese interessate attribuiscono il non rispetto della scadenza alla mancanza di risorse nella pianificazione e alla carenza di personale.
Tra le stazioni che dovranno aspettare oltre il 2023 ci sono anche quelle ticinesi di Ambrì-Piotta, Bodio, Faido, Gerra (Gambarogno), Lavorgo, Melide, Quartino, Ranzo-S. Abbondio e S. Nazzaro. Le fermate della Ferrovia retica (FR) interessate sono 29, tra le quali Celerina, Davos Dorf, Landquart, Ospizio Bernina e Thusis.
Allo scopo di evitare ulteriori ritardi, l'UFT ha chiesto per queste stazioni piani di finanziamento e calendari vincolanti, già disponibili per 240 progetti. In circa il 7% dei casi l'infrastruttura non verrà adeguata poiché i costi sarebbero sproporzionati, in particolare per l'esiguità del flusso di passeggeri. In queste situazioni dovranno essere offerte misure sostitutive, come l'assistenza da parte del personale dell'impresa ferroviaria.