La banca avrebbe negato al comitato l'apertura di un conto, per evitare danni alla reputazione.
«Un po' poco» secondo il comitato, che ha inoltrato denuncia per discriminazione. Perché, invece, sarebbero stati aperti «a diverse organizzazioni della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender».
BERNA - Al comitato che si batte contro la norma sul matrimonio per le coppie omosessuali, che comprende il dono di sperma per le lesbiche, è stata negata da varie banche l'apertura di un conto bancario. Il comitato, come riferiscono oggi vari media e la pagina web dei promotori del referendum, ha inoltrato denuncia penale per discriminazione sulla base dell'articolo 261 del Codice penale svizzero.
Nel mirino del comitato, come si legge sulla pagina web (ehefueralle-nein.ch) la banca Raiffeisen di Zugo. Stando al sito, non è usuale che a un comitato interpartitico che si organizza in associazione venga rifiutata l'apertura di un conto bancario per l'organizzazione di un referendum - che sarebbe riuscito a raccogliere le 50mila firme necessarie, le quali saranno consegnate lunedì alla Cancelleria federale - contro una legge votata dal parlamento.
L'unica spiegazione fornita dall'istituto bancario sarebbero danni alla reputazione, «un po' poco» secondo il comitato, ciò che li ha spinti a inoltrare denuncia per discriminazione, in virtù anche del fatto che le loro richieste di spiegazioni sarebbero rimaste senza risposta. Grazie a questa denuncia, la banca dovrebbe essere costretta a illustrare i "veri motivi" del diniego.
Secondo il comitato contrario alla legge, questa denuncia è tanto più necessaria dal momento che «le banche hanno invece aperto conti di diverse organizzazioni della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (LGBT)», favorevole all'apertura del matrimonio alle coppie omosessuali.
Lunedì consegna firme
Stando a una stima approssimativa, il comitato contrario avrebbe racimolato circa 60mila sottoscrizioni, secondo quanto affermato a Keystone-ATS dal vicepresidente dell'Unione democratica federale (UDF), Thomas Lamprecht, confermando una notizia pubblicata dal quotidiano 24 heures il 7 marzo scorso.
Il referendum, promosso da un comitato dove siedono principalmente esponenti dell'UDF e dell'UDC, è diretto contro la modifica del Codice civile accolta dalle Camere federali lo scorso dicembre.
Il progetto in breve
La revisione di legge apre l'istituto del matrimonio alle coppie omosessuali. Le maggiori divergenze tra i due rami del parlamento riguardavano l'accesso alla donazione di sperma. Stando al parlamento, tutte le donne sposate potranno farvi ricorso, indipendentemente dall'orientamento sessuale. Il bambino potrà però conoscere la sua ascendenza.
La moglie della madre sarà registrata anch'ella come madre del bambino solo in caso di donazione di sperma. Inoltre, la moglie della madre del bambino non dovrebbe poter contestare la maternità dopo una donazione di sperma alla partner. Stando a vari deputati, l'accesso alla donazione di sperma per le coppie lesbiche è anticostituzionale dal momento che la riproduzione assistita è prevista solo in caso di sterilità della coppia o per prevenire la trasmissione di una malattia grave.
Come indicato, stando al progetto le disposizioni che attualmente disciplinano il matrimonio si applicherebbero in futuro anche a quello fra persone dello stesso sesso. Di conseguenza, non sarebbe più possibile costituire nuove unioni domestiche registrate.
I partner che hanno contratto un'unione domestica registrata, qualora questa revisione dovesse entrare in vigore, potranno comunque continuare a restare vincolati da tale istituto giuridico. Allo stesso tempo, chi lo desidera potrà convertire l'unione domestica registrata in matrimonio senza inutili ostacoli burocratici.
Il progetto prevede inoltre adeguamenti alle disposizioni del diritto internazionale privato. Attualmente, infatti, il matrimonio celebrato all'estero da una coppia omosessuale è riconosciuto in Svizzera quale unione domestica registrata.