Il servizio sanitario dell'esercito ha informato ieri i cantoni. Circa la metà dei pazienti proverrebbe dai Balcani.
Per almeno otto persone, questo rimpatrio è considerato «urgente».
BERNA - La Svizzera prevede di rimpatriare circa 80 persone malate di Covid-19. Il servizio sanitario coordinato (SSC) dell'Esercito ha informato ieri i cantoni. Quasi la metà dei malati sono stati infettati durante le loro vacanze in Paesi dei Balcani.
Per almeno otto persone, questo rimpatrio è considerato «urgente». Il portavoce della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), Tobias Bär, ha confermato all'agenzia Keystone-ATS tali informazioni pubblicate oggi dai giornali del gruppo Tamedia.
Dal canto suo, l'esercito svizzero ha precisato che tali cifre corrispondono a quelle che l'SSC ha ricevuto tramite le grandi organizzazioni di rimpatrio il week-end scorso. Nel frattempo, v'è stata sicuramente un'evoluzione delle cifre, ma non sono in possesso del servizio sanitario dell'esercito, ha indicato a Keystone-ATS Delphine Schwab-Allemand, portavoce del Dipartimento federale della difesa (DDPS).
Quest'ultima ha precisato che l'SSC non dispone di alcuna informazione sui luoghi delle infezioni dei pazienti o sui loro problemi medici. Solo le organizzazioni di rimpatrio, quali Medicall o la Rega, dispongono di tali dati.
Posto riservato - I rimpatri hanno luogo dopo un controllo medico e una valutazione fatta dalle organizzazioni di rimpatrio. «Stando alle informazioni in nostro possesso, occorre che un posto di trattamento sia disponibile e che venga riservato affinché il rimpatrio possa avvenire», ha precisato ancora il DDPS.
I rappresentanti dei cantoni, della CDS, del servizio sanitario dell'esercito e della Società svizzera di medicina intensiva si incontreranno lunedì per discutere questioni di diritto, organizzative e logistiche, ha precisato il portavoce della CDS.
Attualmente i pazienti Covid-19 occupano il 33,7% dei posti disponibili nei reparti di cure intense degli ospedali svizzeri. Il tasso d'occupazione globale è dell'80,30%, stando alle ultime cifre diramate dall'Ufficio federale dei sanità pubblica (UFSP).