È quanto emerge da un'analisi di Alliance Swiss Pass. Il settore tornerà ai livelli pre-crisi non prima del 2024
BERNA - Il mondo dei pendolari è (per il momento) completamente cambiato. Con i recenti lockdown e i svariati mesi con l'obbligo di telelavoro, il trasporto pubblico ha perso molti utenti. Le FFS sono arrivate, a tratti, a un tasso d'occupazione inferiore al 20%. Ora il numero di viaggiatori è tornato a salire, ma il settore è ancora lontano da una ripresa completa.
Il trasporto pubblico quando tornerà alla normalità? Probabilmente appena nel 2024. È quanto prevede Alliance Swiss Pass, che ha condotto un'analisi sulla base della vendita di abbonamenti e biglietti, e sul conteggio dei passeggeri.
I risultati dell'analisi sono destinati a uso interno, ma il portavoce Thomas Amman ha fornito a 20 Minuten i principali dati. Si tratta di previsioni che partono dal presupposto che il trasporto pubblico non debba fare i conti con nuove restrizioni, quali ad esempio un obbligo di certificato Covid.
1. Meno abbonamenti generali, più metà-prezzo
Nel febbraio 2020 in tutta la Svizzera erano in circolazione circa 500'000 abbonamenti generali. Ora se ne conta all'incirca il 20% in meno. Per la prima volta dalla fine del 2009, la scorsa primavera i detentori di un abbonamento generale sono scesi sotto le 400'000 unità. «Probabilmente con i lockdown e il telelavoro, molti utenti si sono chiesti se valga ancora la pena acquistare un abbonamento generale» afferma Thomas Amman. Tuttavia, dallo scorso luglio si osserva nuovamente un aumento delle vendite.
Per quanto riguarda invece gli abbonamenti metà-prezzo, il loro numero resta stabile. A fine agosto c'erano in circolazione 2,72 milioni di metà-prezzo, così come alla fine del 2019. «Constatiamo che gli utenti stanno passando dall'abbonamento generale a quello metà-prezzo» sottolinea ancora il portavoce dell'alleanza. I titoli di viaggio singoli sono quasi tornati al livello pre-crisi.
2. Il coronavirus? Uno schock per un paese di pendolari
Secondo quanto emerso dallo studio sulla mobilità MOBIS-Covid-19 elaborato dal Politecnico federale di Zurigo, lo scorso agosto in Svizzera i chilometri percorsi con il treno erano ancora del 30% inferiori al livello pre-crisi. C'è comunque stata una ripresa per quanto riguarda gli autobus. Nel complesso, per Alliance Swiss Pass i picchi d'occupazione si raggiungeranno non prima del 2024. «È pensabile che nell'ambito dei pendolari non si arriverà per un po' ai numeri che si registravano prima della pandemia» sottolinea Ammann. I dati mostrano che il coronavirus ha profondamente cambiato le abitudini dei pendolari elvetici. «Alcuni clienti probabilmente non torneranno mai più. Per questo altri utenti diventano sempre più importanti».
3. Nuove fonti di guadagno
Insomma, si tratta quindi di puntare, per esempio, sugli utenti del tempo libero o sui viaggi internazionali. Il potenziale c'è: la pandemia ha mostrato che molte persone hanno deciso d'impiegare diversamente il tempo che hanno liberato lavorando da casa. Il consigliere federale Ueli Maurer vorrebbe risanare il trasporto pubblico aumentando i prezzi dei biglietti del 2%. Non ci sta Ammann: «Ora è proprio il momento sbagliato per aumentare i prezzi. Non è in questo modo che riportiamo sul trasporto pubblico gli utenti persi».
4. E l'abbonamento generale?
Il settore sta attualmente valutando la creazione di nuovi abbonamenti. Nonostante il calo della domanda, l'abbonamento generale non sarà comunque toccato dal cambiamento, afferma Ammann. «L'abbonamento generale è un caposaldo del nostro sistema. Siamo convinti che il suo prezzo continuerà a essere molto interessante e che lo si possa ammortizzare molto rapidamente». Ne può valere la pena anche per i pendolari part-time.
5. L'impatto del coronavirus sull'infrastruttura
«A seguito della pandemia, non è più urgente intervenire per dilatare gli orari di punta del mattino e della sera» osserva Ammann. La questione resta comunque d'attualità. Uno degli obiettivi dei nuovi abbonamenti è di distribuire meglio i passeggeri. Così come avviene per esempio coi biglietti-risparmio per le corse meno frequentate. Nelle prospettive del traffico fino al 2040, il Governo federale prevede che l'uso del trasporto pubblico aumenterà del 51%. Il rapporto rileva che non è necessaria un ulteriore aumento della capacità per soddisfare tutta la domanda.