Il Consiglio federale ha deciso le nuove misure fino al 23 gennaio. Niente chiusure ma 2G Plus e telelavoro obbligatorio
Tampone obbligatorio in discoteca e nei bar per chi non sta seduto, anche per vaccinati e guariti. Limite di 10 persone negli incontri privati con almeno un adulto non vaccinato. Richiamo vaccinale a partire da 4 mesi dalla seconda dose
BERNA - Il consiglio federale sceglie la linea mediana. Niente chiusure, almeno per ora. Ma un inasprimento ci sarà e non prevede solo l'introduzione della regola delle due G - "geimpft" e "genesen", vaccinati e guariti - per l'accesso ai locali pubblici. Ci sarà qualcosa di più: un "plus" che si traduce in tamponi obbligatori per accedere a discoteche e bar in piedi. Ma anche telelavoro obbligatorio, e limite di 10 persone per gli incontri privati con adulti non vaccinati. Il governo ha inoltre ridotto il termine per il richiamo vaccinale, che potrà essere effettuato a partire da quattro mesi dopo la seconda dose.
Le nuove regole - ha fatto sapere il Consiglio federale tramite una nota ufficiale - entreranno in vigore da lunedì 20 dicembre fino al 24 gennaio. Agli spazi interni dei ristoranti e delle strutture culturali, sportive e per il tempo libero e alle manifestazioni al chiuso avranno accesso soltanto persone vaccinate o guarite, con mascherina obbligatoria. Dove non sarà possibile indossarla, o non si può consumare stando seduti - come nelle discoteche e nei bar dove siano disponibili solo posti in piedi - oltre al certificato 2G sarà necessario esibire anche un tampone negativo (antigenico o molecolare).
«Il Consiglio federale ha sempre cercato di introdurre le misure giuste al momento giusto» ha spiegato il ministro della salute Alain Berset. «Tra due o tre settimane vedremo come cambierà la situazione». Per il momento, il governo ha pensato di «raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo» introducendo misure meno severe rispetto al passato. «Le chiusure se sarà necessario arriveranno in un secondo momento, e non ce lo auguriamo».
Una novità, rispetto alle proposte messe in consultazione settimana scorsa, è che dall'obbligo del test "plus" saranno esentati i guariti e vaccinati da meno di quattro mesi. Gli incontri privati in cui sarà presente una persona non vaccinata o guarita di più di 16 anni saranno limitati a dieci persone. Per le manifestazioni con più di 300 persone all’aperto continuerà a valere invece la «regola 3G».
Il 2G Plus - L’accesso ai luoghi chiusi per cui attualmente vige la «regola 3G» (persone vaccinate, guarite o risultate negative al test) sarà limitato alle persone immunizzate, ossia vaccinate o guarite («regola 2G»). Questo concerne i ristoranti, le strutture culturali, sportive e per il tempo libero e le manifestazioni. In tal modo si riduce il rischio che vengano contagiate persone non immunizzate che, se contraggono il virus, sono più infettive e molto più soggette a decorsi gravi della malattia. Quale ulteriore protezione, in tutti questi luoghi si applicheranno come sinora l’obbligo della mascherina e l’obbligo di consumare cibi e bevande stando seduti. Per le manifestazioni con più di 300 persone all’aperto continuerà a valere la «regola 3G».
Discoteche e attività senza mascherina - Dove non è possibile portare la mascherina né consumare stando seduti, l’accesso sarà consentito soltanto a persone immunizzate (ossia vaccinate o guarite) risultate negative al test («regola 2G+»). Questa regola varrà per discoteche e bar e per le attività sportive o culturali amatoriali la cui pratica non consente l’uso della mascherina, per esempio le prove di gruppi di strumenti a fiato. La regola non si applicherà agli adolescenti di meno di 16 anni. Grazie all’obbligo del test si garantisce che nessuna persona contagiosa partecipi a manifestazioni per cui non sono previsti l’obbligo della mascherina e l’obbligo di stare seduti. Dopo la consultazione la regola è stata completata: dall’obbligo del test saranno esentate le persone la cui seconda vaccinazione, il cui richiamo o la cui guarigione risalgono a non più di quattro mesi prima. Le strutture e manifestazioni soggette alla «regola 2G» che applicheranno volontariamente la «regola 2G+» potranno rinunciare all’obbligo della mascherina e all’obbligo di stare seduti durante le consumazioni.
Limitazioni per gli incontri privati al chiuso - Le esperienze maturate sinora dimostrano che nella sfera privata il rischio di contagio è elevato. Per questo motivo il Consiglio federale ha deciso di limitare il numero di persone non immunizzate che possono prendere parte a incontri privati al chiuso. Se è presente una persona non vaccinata o guarita di più di 16 anni, gli incontri privati saranno limitati a dieci persone inclusi i bambini. Se tutte le persone sopra i 16 anni sono vaccinate o guarite, il limite per gli incontri al chiuso sarà di 30 persone. All’aperto, il limite resta di 50 persone.
Telelavoro - Nell’intento di facilitare la riduzione dei contatti sociali nella popolazione, il Consiglio federale reintroduce inoltre l’obbligo del telelavoro. Se è necessario il lavoro sul posto, nei locali in cui è presente più di una persona continua a vigere l’obbligo della mascherina.
Obbligo della mascherina nelle scuole - Oltre ai test ripetuti, un provvedimento fondamentale per ridurre la circolazione del virus è l’obbligo della mascherina. Nelle scuole del livello secondario II è quindi prescritto l’obbligo della mascherina. Il Consiglio federale raccomanda inoltre fortemente ai Cantoni di introdurre l’obbligo anche nelle scuole di livello inferiore, cosa che molti hanno già fatto. Ugualmente raccomandata è l’esecuzione di test ripetuti per interrompere velocemente le catene di infezione nelle scuole.
Interventi non urgenti - Il Consiglio federale rinuncia a reintrodurre l’insegnamento a distanza, poiché le vacanze semestrali sono ormai alle porte. Nel livello terziario, per determinate offerte formative e gli esami è reintrodotta la limitazione dell’accesso alle persone vaccinate, guarite o risultate negative al test. Per la formazione continua valgono le regole applicate alle manifestazioni. Il Consiglio federale raccomanda fortemente ai Cantoni di rimandare interventi non urgenti negli ospedali per sgravare il personale sanitario. Se nei prossimi giorni o nelle prossime settimane la situazione dovesse peggiorare rapidamente, il Consiglio federale sarà in grado di reagire tempestivamente.
I costi dei test - Il Consiglio federale ha inoltre deciso che i costi di determinati test anti-COVID-19 necessari al rilascio del certificato saranno nuovamente a carico della Confederazione. Così facendo, attua una decisione del Parlamento prevista dalla legge COVID-19. Saranno assunti i costi dei test antigenici rapidi e dei test PCR salivari aggregati. Non saranno invece rimborsati i test autodiagnostici, i test PCR individuali e i test anticorpali. Continueranno a essere rimborsati i test PCR individuali delle persone che presentano sintomi della malattia, delle persone di contatto e in caso di risultato positivo di un test aggregato. Il nuovo sistema di assunzione dei costi sarà valido da domani, sabato 18 dicembre. Dal 17 gennaio 2022, inoltre, a tutti coloro che si sottoporranno ai test ripetuti verrà rilasciato un certificato COVID.
Un solo test per l’entrata in Svizzera - Dopo aver consultato i Cantoni, il Consiglio federale ha adeguato il regime dei test valido per l’entrata in Svizzera. La modifica entrerà in vigore lunedì 20 dicembre. Oltre ai test PCR, eseguiti al massimo 72 ore prima, saranno accettati anche i test antigenici rapidi eseguiti non oltre 24 ore prima. L’obbligo di un secondo test a cui sottoporsi dai 4 ai 7 giorni dopo l’arrivo in Svizzera non si applicherà più a chi è vaccinato o guarito.
Vaccini anti-COVID-19 - Nella sua seduta il Consiglio federale ha discusso anche dell’acquisto di vaccini anti-COVID19. Per il primo semestre del 2022, la Confederazione si era già assicurata 7 milioni di dosi di vaccino Moderna e Pfizer/BioNTech ciascuno; ora il Governo ha deciso di ordinare altri 7 milioni di dosi ciascuno anche per il secondo semestre del prossimo anno. Nel 2022 disporremo perciò di circa 34 milioni di dosi di vaccino, abbastanza per vaccinare tutti coloro che lo desiderano.