L'accordo raggiunto tra il Cantone e la multinazionale non piace ai sindacati
GINEVRA - A Ginevra, tra gli autisti di Uber prevale lo scetticismo riguardo all'accordo raggiunto tra il Cantone e la multinazionale statunitense per consentire a quest'ultima di continuare la propria attività, in conformità con una sentenza del Tribunale federale (TF). In un comunicato pubblicato oggi, il sindacato SIT, che rappresenta i conducenti, l'ha definita "traballante".
L'intesa non precisa "gli elementi che dovranno essere presi in considerazione da Uber per saldare gli arretrati salariali dovuti agli autisti", critica il Sindacato interprofessionale delle lavoratrici e dei lavoratori (SIT).
Quest'ultimo aggiunge che la multinazionale si ostina anche a non voler pagare essa stessa i suoi autisti. Per rispettare la legge, Uber intende infatti operare attraverso società partner. Sarebbero queste aziende a impiegare gli autisti che utilizzano l'applicazione del gigante californiano. Per l'organizzazione ginevrina dei lavoratori, la soluzione trovata tra lo Stato e Uber è "traballante". Il sindacato chiede di essere consultato.
In una sentenza del 30 maggio resa nota dal Dipartimento dell'economia e dell'impiego del Canton Ginevra il 3 giugno, il TF ha ritenuto che gli autisti che lavorano per Uber siano dipendenti e non lavoratori autonomi, come sostenuto dalla multinazionale. Questa decisione ha comportato la sospensione delle attività di Uber a Ginevra in attesa che l'azienda si adeguasse alle nuove regole. L'attività è ripresa in seguito all'accordo col Cantone di tre giorni fa.