Con la guerra in corso tra Russia e Ucraina sono aumentate le attività di spionaggio, anche nel nostro Paese
Estremisti violenti legati al Covid, terroristi, jihadisti e spie: secondo Berna sono questi i principali pericoli che non vanno sottovalutati
BERNA - «La minaccia terroristica e l'estremismo violento, così come lo spionaggio, continuano ad aumentare in Svizzera».
Lo ha detto il direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) Christian Dussey, che ha presentato in conferenza stampa il nuovo rapporto sulla situazione attuale della sicurezza in Svizzera, in cui gli esperti valutano la situazione relativa agli eventi mondiali e le possibili minacce per la Svizzera.
Ribadendo che la situazione della sicurezza internazionale nel mondo è instabile, Dussey ha detto che «la sicurezza è di nuovo un bene prezioso», ricordando che «la polarizzazione e la frammentazione sociali vanno di pari passo con il rischio di estremismo violento». L'esperto ha qui citato l'esempio dell'estremismo legato al Covid, che seppur si stia ridimensionando con la fine delle norme relative alla pandemia, non va sottovalutato: «Alcuni individui o gruppi che si sono radicalizzati durante la pandemia cercheranno nuovi argomenti e continueranno le loro attività violente.
Non va poi dimenticato il terrorismo: «Lo Stato Islamico (ISIS) rappresenta ancora una minaccia, così come Al-Qaeda». Preoccupa inoltre come dal 2020 in Europa la minaccia terroristica sia diventata più diffusa e provenga sempre più spesso da singoli individui che agiscono autonomamente».
La guerra e l'aumento dello spionaggio
«Siamo testimoni di un cambiamento epocale», ha scritto nel rapporto la ministra della difesa Viola Amherd riferendosi alla guerra in corso nell'est europeo, che sta - tra le altre cose - mettendo in pericolo la sicurezza alimentare su scala mondiale.
Una guerra che ha avuto un'influenza sul nostro Paese? Non particolarmente, ha chiarito Dussey: «La situazione della sicurezza in Svizzera non è peggiorata finora a causa della guerra in Ucraina». Tuttavia, «la minaccia di attacchi informatici è aumentata».
Inoltre, il SIC ha notato il crescente spionaggio che avviene a vari livelli: «Lo spionaggio è un fenomeno sempre presente - le attività corrispondenti sono già oggi ad un livello elevato e continuano ad aumentare».
Il punto più caldo, a livello elvetico, è sicuramente Ginevra: «La Ginevra internazionale rimane un punto focale per lo spionaggio. Di recente diversi Stati europei hanno espulso ufficiali russi dell’intelligence: ciò potrebbe indurre i servizi russi a impiegare le proprie forze in Stati come la Svizzera che non hanno ordinato nessuna espulsione». Difatti, come spiegato da Dussey, «la presenza di agenti dell'intelligence russa è particolarmente elevata. Si stima che ci siano diverse decine di funzionari presso le missioni diplomatiche e consolari russe a Ginevra».