Secondo l'ultimo rapporto del CSCV le aziende vitivinicole elvetiche operano ad alto livello.
DÜBENDORF - Il segreto dei vini svizzeri, sempre più apprezzati anche all'estero, risiede nella capacità delle aziende vitivinicole a lavorare bene. A dirlo è il controllo svizzero del commercio dei vini (CSCV) che nel 2023 ha verificato come delle 1267 cantine ispezionate, 299 per la prima volta, la maggior parte sia risultate in regola.
In 14 casi è stato emesso un ammonimento. Le non conformità riguardavano principalmente la contabilità di cantina, l'etichettatura ingannevole o il superamento dei diritti di taglio e di assemblaggio. In quattro casi è stata presentata una denuncia penale, ad esempio perché ancora una volta non è stata tenuta la contabilità di cantina o perché gli operatori hanno eluso le ispezioni.
Nel 2023, un piccolo gruppo di viticoltori-produttori (coloro che lavorano le proprie uve) si è nuovamente opposto alle ispezioni effettuate dal CSCV e ha portato il caso davanti al Tribunale Amministrativo Federale (TAF). I ricorrenti sostenevano, tra le altre cose, che le ispezioni comportavano uno sforzo sproporzionato e un grande onere (contabilità trasparente della cantina). Il TAF ha respinto tali ricorsi, confermando che esiste l’obbligo di tenere una contabilità di cantina e che i viticoltori-produttori devono sottoporsi a un’ispezione regolare da parte della fondazione Controllo svizzero del commercio dei vini. Sentenza cresciuta poi in giudicato.