Venerdì, il Tribunale distrettuale di Zurigo ha deciso la conversione in misura stazionaria per la "accoltellatrice dell'autosilo"
ZURIGO - La procura di Zurigo vuole evitare che l'internamento della cosiddetta "accoltellatrice dell'autosilo", un tempo considerata la donna più pericolosa della Svizzera, sia commutato in una misura stazionaria. Ha quindi fatto appello a titolo preventivo contro una recente sentenza del Tribunale distrettuale, ha indicato oggi a Keystone-ATS.
Questa misura è il prerequisito per poi poter presentare definitivamente ricorso al Tribunale cantonale. Il Ministero pubblico prenderà la decisione finale non appena sarà disponibile la motivazione scritta della sentenza dell'istanza di primo grado.
Venerdì, il Tribunale distrettuale di Zurigo ha deciso di convertire l'internamento della donna in misura stazionaria. Di conseguenza, l'assassina non sarà rilasciata, ma potrà sottoporsi a una terapia nel carcere femminile di Hindelbank.
La cosiddetta "accoltellatrice dell'autosilo" è dietro le sbarre da 25 anni. Nel 2015 il regime di sicurezza è stato leggermente allentato e ora ha contatti con altri detenuti. Prima di allora, viveva nel livello di sicurezza più alto, il che significava isolamento completo.
Nell'estate del 1991, l'oggi 51enne, che ha motivato le sue gesta con l'odio verso le donne, aveva accoltellato a morte una 29enne nel parcheggio Urania in pieno centro a Zurigo. Nel gennaio 1997 aveva poi ucciso una 61enne che passeggiava nei pressi del Giardino cinese della città, sempre con un coltello. Un anno più tardi una terza vittima era sopravvissuta a un'altra aggressione.
Nel 2001 l'interessata è stata condannata a una pena detentiva a vita, che era stata trasformata in internamento in conformità con la legge dell'epoca.