Intanto il nostro Paese offre un milione di franchi in aiuti umanitari
BERNA - Anche la Svizzera fa la sua parte sul devastante incendio nel campo profughi di Moria sull’isola greca di Lesbo. Il nostro Paese - oltre ad aver offerto aiuto umanitario al governo greco - ha espresso l’intenzione di accogliere 20 bambini e giovani provenienti dal campo profughi devastato dall’incendio.
Intanto le notizie che arrivano da Lesbo sono parecchio preoccupanti: è probabile che il campo sia in gran parte distrutto o perlomeno inabitabile per molto tempo.
D’intesa con le autorità greche, il DFAE fornirà circa una tonnellata di materiale di soccorso. Oggi, venerdì 11 settembre 2020, un aereo del Servizio di trasporto aereo della Confederazione vola ad Atene con a bordo sacchi a pelo, materassini, bidoni d’acqua, utensili da cucina e altro materiale di soccorso, conformemente a quanto chiesto dalle autorità greche. A bordo dell’aereo vi sono anche due specialisti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). Per poter reagire alle esigenze più urgenti delle persone colpite, il DFAE ha messo a disposizione fino a 1 milione di franchi per l’aiuto umanitario.
Evacuati 400 minori non accompagnati - L’incendio ha reso particolarmente precaria la situazione di 400 minori non accompagnati. Questi bambini e giovani particolarmente vulnerabili devono essere immediatamente evacuati e trasferiti in altri Paesi europei. Sotto la presidenza tedesca, l’UE ha avviato il coordinamento dei lavori per l’accoglienza di questi minori. La SEM ha già risposto a una domanda informale da parte della Germania e ha espresso l’intenzione della Svizzera di partecipare a questi sforzi accogliendo circa 20 minori. La ripartizione completa dei migranti di Moira non è attualmente prioritaria nell’UE.