La consegna di centomila firma ha certificato la riuscita del referendum contro il progetto di sviluppo avvallato dal Parlamento.
BERNA - I cittadini svizzeri dovranno pronunciarsi sull'estensione della rete autostradale. Il referendum contro lo sviluppo avallato dal Parlamento è stato depositato oggi, munito di circa 100'000 firme.
L'ampliamento autostradale, dai costi stimati in 5,3 miliardi di franchi, è troppo caro e va contro le misure volte alla protezione del clima, ha sottolineato l'alleanza "Stop alla follia autostradale" in un comunicato odierno.
Quest'ultima, guidata dall'Associazione traffico e ambiente (ATA) e da actif-trafiC, comprende 29 fra organizzazioni, associazioni e partiti, fra i quali i Verdi, il PS e i Verdi liberali.
Secondo il presidente dell'ATA Ruedi Blumer, citato nella nota, «100'000 firme parlano chiaro». «Cambiare i comportamenti di mobilità a favore del lavoro da casa, degli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici è la strada da seguire», ha aggiunto.
«Oggi abbiamo consegnato alla Cancelleria federale le firme del nostro referendum. Questo successo ci sprona a continuare la lotta contro la follia di potenziare le autostrade.»
Sei progetti - Il Parlamento ha approvato in totale sei progetti, fra i quali l'allargamento a tre corsie per direzione dell'asse Le Vengeron (GE) - Coppet (VD) - Nyon (VD), per una lunghezza di 19 km, o ancora l'allargamento della tratta Wankdorf-Schönbühl (BE), che verrebbe portata a otto corsie totali. L'alleanza aveva fino al 18 gennaio per raccogliere le 50'000 firme necessarie. La speranza dei fautori del testo è andare al voto questa estate o al più tardi in autunno.
Il TCS promette battaglia - Favorevole al progetto (e quindi contrario al referendum) è il TCS che questa mattina ha promesso «battaglia» per fare in modo che il potenziamento della rete autostradale avvenga. E avvenga in tempi rapidi. «Senza misure di adeguamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie - ha commentato il presidente centrale Peter Goetschi - si prospetta una battuta d'arresto della nostra mobilità. Nonostante tutti gli investimenti approvati e previsti, il trasporto pubblico non sarà in grado di assorbire la mobilità individuale motorizzata che rappresenta il 74% delle persone-chilometro percorse ogni anno in Svizzera».