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LUGANOProteste e lettere anonime, annullata la serata sull'ideologia gender al Lux

12.09.23 - 15:44
La notizia è stata comunicata da Amici della Costituzione ed HelvEthica, organizzatori dell'evento. 
Ti-Press
Proteste e lettere anonime, annullata la serata sull'ideologia gender al Lux
La notizia è stata comunicata da Amici della Costituzione ed HelvEthica, organizzatori dell'evento. 

LUGANO - E così, dopo giorni di infinite polemiche, non si svolgerà la contestatissima conferenza ‘La distruzione della libertà in nome della libertà? Ideologia del gender: parliamone”, prevista il 12 settembre al Cine Lux di Massagno. La notizia dell’annullamento, arrivata solo poche ore fa, blocca, ma sicuramente non cancellerà, le discussioni sull’evento organizzato dagli Amici della Costituzione e da HelvEthica. 

Da quando infatti venne annunciata la presenza, tra i relatori, di Silvana De Mari, nota in Italia per le sue posizioni omofobe, sessiste, transfobiche e razziste, che le hanno causato anche una condanna per diffamazione, si erano scatenate durissime reazioni di protesta. Lo scorso 9 settembre in piazza Indipendenza a Lugano aveva sfilato il collettivo femminista"Io l'8 ogni giorno"  che aveva inoltre fatto riferimento alle discussioni inerenti l'agenda scolastica

Adesso è arrivata la nota firmata da Amici della Costituzione:

«È da ormai tre anni che ci adoperiamo per ricordare alle autorità, ai media e a tutti i cittadini il dovuto rispetto per la Costituzione che, con lungimiranza e buon senso, i nostri avi avevano elaborato. Se la Costituzione non fosse stata disattesa, 25'000 persone in Svizzera non avrebbero sentito la necessità di costituirsi in un’Associazione in sua difesa durante il periodo pandemico.  Oggi ci ritroviamo a dover parlare di mancato rispetto della Costituzione in seguito all’accanimento avvenuto contro il cinema Lux da parte di chi ha voluto impedire la conferenza sul gender, promossa congiuntamente da HelvEthica Ticino e Amici della Costituzione», l’attacco del comunicato. 

«La dottoressa Silvana De Mari, invitata quale oratrice alla conferenza, ha subito una condanna per diffamazione, e non per omofobia, che ha descritto nel suo libro “Non lasciamoci imbavagliare” (di cui vi consigliamo caldamente la lettura!) in cui riporta, tra l’altro, gli atti del processo, dimostrando come la Giustizia sia sempre meno tale e sia invece asservita al potere. Deploriamo l’accanimento ignobile di ignoti nei confronti del Cinema Lux il quale, con grande professionalità, offre da sempre alla popolazione ticinese film di qualità, nonché la possibilità di svolgere, all’insegna della pluralità e del dialogo, conferenze e dibattiti di interesse pubblico proposti da gruppi e associazioni. Ci teniamo a ringraziare la dirigenza e i dipendenti del cinema Lux per aver sempre dimostrato grande disponibilità, professionalità e tanta umanità. Che dire dell’atteggiamento di chi invia lettere anonime, proferendo minacce e insulti a chi per mestiere non fa altro che offrire uno spazio pubblico alla cultura? È quanto meno strano che tali minacce e insulti non siano state rivolte a noi», prosegue la nota.

In un altro passaggio significativo viene poi spiegato come «tali ignoti sono riusciti temporaneamente a toglierci il luogo in cui volevamo svolgere la conferenza e a lanciare un monito a chi vorrebbe ospitarci in futuro. L’organizzazione di una conferenza richiede tempi di preparazione lunghi: bisogna cercare gli oratori, accordarsi sulle date, cercare la sala, fare la locandina ecc. Quella sul gender è iniziata ai primi di luglio, dunque ben prima della pubblicazione dell’agenda scolastica. La questione gender merita un approfondimento serio da parte di tutti e sarebbe ora che i media la smettessero di banalizzarla fomentando divisioni».

E infine il riferimento alla Costituzione. «Tornando alla Costituzione, ricordiamo che l’articolo 16 recita: 1. La libertà di opinione e informazione è garantita. 2. Ognuno ha il diritto di formarsi liberamente la propria opinione, di esprimerla e diffonderla senza impedimenti. 3. Ognuno ha il diritto di ricevere liberamente informazioni, nonché di procurarsele presso fonti accessibili a tutti e di diffonderle. E con il capoverso 2 dell’articolo 8 (Uguaglianza giuridica) abbiamo anche la nostra “ricetta” per l’inclusione. Nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell’origine, della razza, del sesso, dell’età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psicologiche. Basterebbe far conoscere e applicare questo capoverso e ogni questione di discriminazione sarebbe messa a tacere. Così la Costituzione viene in aiuto anche al gruppo “io l’8 ogni giorno” che rivendica, giustamente, la parità di diritti tra uomo e donna, in primis la parità salariale a parità di competenze. Forse non tutti i mali vengono per nuocere: ci auguriamo che la spiacevole situazione venutasi a creare porti a una maggiore tolleranza e consapevolezza da parte di ognuno di noi». 

 

 

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