«Da buoni a ottimi» i risultati contenuti nella “Scuola ticinese in cifre”.
Non mancano però le criticità: crescono i bocciati al I anno del liceo e della SCC.
BELLINZONA - Il Ticino è il cantone con il tasso di maturità liceali e professionali entro i 25 anni più alto della Svizzera. È uno dei risultati contenuti in “Scuola ticinese in cifre”, un documento «importante - ha spiegato, durante la presentazione, la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti - e che fornisce un supporto essenziale, in grado di monitorare e intercettare le varie sfaccettature del sistema educativo».
Michele Egloff, responsabile del Servizio statistica scolastica del DECS, ha illustrato i dati. Nello specifico, per quanto concerne gli esiti delle formazioni di grado secondario II, il Ticino è il cantone con il tasso di maturità entro i 25 anni di età più alto della Svizzera (58%).
Inoltre, «svetta» nel confronto intercantonale sia con il secondo tasso di maturità liceale più alto (33%) sia con il tasso di maturità professionale più alto (23%).
Per quanto riguarda il grado terziario universitario, il Ticino si conferma al secondo posto tra i cantoni con il tasso di diplomi più elevato ottenuto presso un’università svizzera o un politecnico federale (20% di diplomati tra la popolazione cantonale residente di pari età). A livello nazionale, gli studenti universitari ticinesi si distinguono per una riuscita accademica sopra la media.
Non mancano però criticità, soprattutto nel passaggio «fra la scuola obbligatoria alla scuola del post obbligo». Nell’anno scolastico 2021/22, il 23% degli allievi di prima liceo (e, in prospettiva, potrebbe salire fino al 27%) e il 28% degli allievi di prima della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona (possibile una crescita futura fino al 35%) non sono stati promossi.
Sul fronte della formazione professionale, a fine 2021, in Ticino si registra un tasso di scioglimento dei contratti di tirocinio pari al 36%, più di uno su tre, secondo dato più alto a livello nazionale. Il tasso di rientro in un tirocinio in Ticino, pari all’80%, è invece in linea con la media svizzera.
I dati ribadiscono inoltre l’impatto ancora marcato del genere sulle scelte delle allieve e degli allievi, sia a livello di percorsi professionali e liceali, che a livello di percorsi di studio di grado universitario, con le ragazze che si orientano prevalentemente verso l’insegnamento, l’ambito sociosanitario e le scienze umane, e ragazzi che invece si orientano prevalentemente verso la costruzione, l’industria, la tecnica, l’informatica e le tecnologie innovative.
Per quanto concerne, invece, la spesa per l’educazione, il Ticino spende il 4,3% del PIL, quart’ultimo cantone in Svizzera.
«Nonostante una spesa pubblica inferiore alla media nazionale - ha concluso la consigliera di Stato - la salute del sistema educativo è, complessivamente, buona. Per mantenere il livello attuale e migliorarlo ancora occorrono risorse finanziarie adeguate. La scuola è un investimento sul futuro».
"Scuola ticinese in cifre" fornisce ogni anno informazioni utili sulla situazione e le tendenze in atto nel sistema educativo cantonale. La panoramica di dati statistici, preparata dal Servizio della statistica scolastica del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), è organizzata in cinque capitoli: Allievi, Esiti e diplomi, Docenti, Spesa pubblica per l’educazione e Aiuto allo studio.