È stata lanciata una campagna internazionale di crowdfunding
LONDRA - La casa dove J.R.R. Tolkien scrisse "Lo Hobbit" e gran parte della trilogia del "Signore degli Anelli" sta per tornare sul mercato e una campagna internazionale di crowdfunding è stata lanciata nella speranza di riuscire a comprarla e trasformarla in museo.
"Project Northmoor", questo il nome dell'iniziativa che prende il nome dalla strada di North Oxford su cui sorge la casa dello scrittore, ha raccolto il sostegno di fan e celebrità tra cui molte star del film di Peter Jackson. L'obiettivo è di raccogliere almeno 5,3 milioni di dollari in tre mesi. Il padre del genere fantasy visse nella casa al numero 20 di Northmoor Road con la moglie Edith e i quattro figli dal 1930 al 1947, mentre insegnava letteratura anglosassone nella vicina Oxford University.
«Non potremo mai raggiungere questo obiettivo senza l'appoggio dei fan di Tolkien in tutto il mondo», ha detto Ian McKellan in un video postato sul sito dell'iniziativa. Al mago Gandalf si sono uniti John Rhys Davies (Gimli) e Martin Freeman (Bilbo Baggins), l'illustratore del "Signore degli Anelli", John Howe, e Annie Lennox, che nel 2004 ha vinto l'Oscar per la miglior canzone originale con "Into the West" da "The Lord of the Rings: Il Ritorno del Re".
La campagna punta a creare un centro letterario dedicato agli studi tolkieniani: «La base dei fan è enorme, Tolkien è stato altrettanto influente di Jane Austen, Charles Dickens e Thomas Hardy, ma non c'è nessun centro a lui dedicato in nessuna parte del mondo», ha detto al New York Times Julia Golding, la romanziera britannica che ha lanciato l'iniziativa.
La casa su due piani e sei camere da letto, ampio salone e vasto giardino, era stata messa in vendita l'anno scorso per la prima volta in due decenni per quasi sei milioni di dollari: il prezzo era stato poi abbassato a 5,3 milioni e di recente l'agenzia immobiliare a cui era stata affidata ha sospeso la vendita per tre mesi per consentire alla campagna di crowdfunding di organizzarsi e esercitare la prelazione.
Gli attuali proprietari avevano acquistato casa Tolkien nel 2004: in quello stesso anno l'edificio era stato classificato di "speciale interesse culturale", una designazione che impone limiti alle modifiche che possono essere apportate alla struttura originale e che potrebbe spiegare i ritardi nel trovare un acquirente.