Un anno inconsueto per il nord, tra ondate di calore in Siberia e incendi boschivi
NEW YORK - Il ghiaccio marino artico è sceso sotto i 4 milioni di chilometri quadrati per la seconda volta da quando sono iniziate le registrazioni satellitari nel 1979. A riferirlo il National Snow and Ice Data Center (Nsidc) degli Stati Uniti.
L'estensione minima dei ghiacci artici (da quando si fanno le rilevazioni, nel 1979) si è avuta nel settembre del 2012: 3,6 milioni di chilometri quadrati, viene precisato.
Il ghiaccio ha raggiunto la sua superficie minima annuale di 3,74 milioni di chilometri quadrati il 15 settembre e ora si prevede che inizi a espandersi di nuovo con l'inizio dell'autunno e le temperature che cominciano a scendere e il Sole che tramonta prima.
Il ghiaccio marino artico ha una tendenza generale alla contrazione, con le 14 superfici minime annuali più basse che si sono verificate tutte negli ultimi 14 anni. Gli ambientalisti avvertono che l'aumento dello scioglimento sta contribuendo al riscaldamento degli oceani e all'aumento dei tassi di estinzione.
«È stato un anno pazzesco al nord, con il ghiaccio marino a un minimo quasi record, ondate di calore di 37 gradi Celsius in Siberia e massicci incendi boschivi - osserva il direttore dell'Nsidc Mark Serreze - Ci stiamo dirigendo verso un Oceano Artico stagionalmente senza ghiacci e quest'anno è un altro chiodo nella bara».
Le misurazioni pubblicate lunedì - avverte l'Nsidc - sono solo una scoperta preliminare e potrebbero essere riviste poiché il continuo scioglimento potrebbe ridurre ulteriormente la copertura del ghiaccio. Un'analisi finale è stata annunciata per ottobre.